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Scandalo Keu, il centrodestra protesta: "Rossi non dà la liberatoria per l'utilizzo della sua audizione in commissione d'inchiesta"

L'ex presidente della Toscana Enrico Rossi (Pd) è stato audito lo scorso 27 ottobre dalla commissione d'inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni mafiose

"Abbiamo il fondato timore che si voglia nascondere qualcosa. Non riusciamo a spiegarci in altro modo la mancata firma della liberatoria da parte dell'ex presidente della Toscana Enrico Rossi" riguardo a quanto detto durante la sua audizione del 27 ottobre 2021 davanti alla commissione d'inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni mafiose. E' quanto dichiarano il presidente della commissione d'inchiesta Elena Meini (Lega) insieme ai consiglieri Alessandro Capecchi (Fdi) e Marco Stella (Fi).

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"Enrico Rossi del Pd - spiegano i tre consiglieri regionali in una nota - è stato ascoltato dalla Commissione di inchiesta in data 27 ottobre 2021, mettendo l'accento su una serie di passaggi chiave, che sono diventati elementi essenziali della relazione finale partorita dalla minoranza. Quest'oggi (ieri, ndr) durante la seduta della commissione, convocata con il proposito di approvare le relazioni finali, gli uffici del Consiglio regionale ci hanno comunicato che nel documento non possiamo dar conto della deposizione di Rossi, senza la sua liberatoria".

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I consiglieri spiegano poi che stanno valutando "l'opportunità di procedere ad approvare comunque la relazione finale con tutti i contenuti essenziali, riportando la deposizione di Rossi anche in assenza della sua liberatoria firmata". Audito il 27 ottobre, Rossi sostenne, tra le altre cose, che "era evidente che il Governo avrebbe fatto ricorso".

L'ex presidente ricordò inoltre di aver incontrato il consigliere regionale Andrea Pieroni nell'ottobre 2019 e venuto a conoscenza delle intenzioni "ho detto espressamente che sarebbe stato bloccato dal Governo. Poi tutto si ferma a causa della pandemia e l'emendamento viene riproposto a giugno, portandolo in Consiglio in modo un po' subdolo e senza che lo sapessi". Rossi dichiarò che quella modifica sottrae i reflui conciari dall'autorizzazione. "Se sul testo fossero stati consultati gli uffici della giunta - disse -, lo avrebbero manifestato e difatti si sono attenuti alla mia delibera del 2017 dove si dice di fare l'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale".
 

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