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Paragone presenta la lista Italexit: “Meloni come Pd e Lega, tutti schiavi della grande finanza”

Tra i candidati dell'ex direttore de La Padania ed ex 5 Stelle figurano l'ex CasaPound Marco Mori e la giudice Lina Manuali, che sentenziò come “illegittimi” i dpcm di Conte e lo stato d'emergenza

“Davvero pensate che Giorgia Meloni sia diversa dagli altri? Appena i mercati finanziari hanno fatto 'bau', è corsa a rassicurarli. Del resto non mi pare sia contraria ad agenda Draghi e piano Colau. Lega, Pd e Fratelli d'Italia fanno il giochino di dividersi tra destra e sinistra e sui social, ma sono la stessa cosa”.

Così il senatore Gianluigi Paragone, giornalista, ex direttore de La Padania ed eletto cinque anni fa con il Movimento 5 Stelle, ha presentato ieri a Firenze i candidati della sua creatura, Italexit, in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.

“Famiglie e artigiani fanno i conti con bollette da paura e il governo che fa? Fa il gioco degli speculatori”, dice Paragone, che attacca tutti, dal Pd alla Lega a Fratelli d'Italia, passando per gli ex 'compagni' grillini.

“Abbiamo una partecipata di Stato come Eni che fa 7 miliardi di utili, con un +700 per cento, mentre gli italiani sono alla fame. Questo governo ha sbagliato tutto, comprese le sanzioni alla Russia, che come vediamo non servono a nulla”, prosegue il senatore, che punta a superare la soglia di sbarramento del 3 per cento a livello nazionale, così da andare in parlamento con una piccola pattuglia al seguito.

“Salvini critica i ministri della salute Speranza e dell'interno Lamorgese? Beh, dite a Salvini che sono i ministri del suo governo, un governo del quale ha fatto parte senza incidere minimamente”, manda a dire al capo del Carroccio.
Quanto alla collocazione politica, “sto in basso, con il popolo. Il nostro - rivendica Paragone -, è un movimento orgogliosamente populista, con anima popolare. Del resto nel 2018 questo corso populista prese il 33 per cento con i 5 Stelle e il 17 con la Lega, il problema è che questi due partiti poi hanno schifosamente tradito gli elettori”.

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Feroci critiche da parte di Italexit (“unica vera forza che davvero vuole uscire dall'Europa e dall'euro, perché senza sovranità monetaria non andiamo da nessuna parte”) anche contro i provvedimenti emergenziali presi durante la pandemia: “Green pass, super green pass e obblighi vaccinali sono stati una schifezza, al pari di un governo che sospende e licenzia i lavoratori perché non vaccinati. Un tradimento della Costituzione e del diritto al lavoro”.

Non a caso tra i candidati c'è Lina Manuali, in corsa al plurinominale alla Camera nel collegio che comprende Firenze e Pisa, la giudice nota per aver dichiarato “illegittimi” in una sentenza i dpcm di Conte e lo stato d'emergenza. “Durante l'emergenza la Costituzione è stata stuprata e i diritti sospesi e calpestati”, attacca Manuali, pronta a portare in parlamento “la voce di chi non si è piegato al ricatto del vaccino”.

Tra gli altri candidati, figurano il consigliere comunale a Firenze Andrea Asciuti, ex Lega, e l'ex CasaPound Marco Mori, in corsa nel collegio plurinominale del Senato che comprende tutta la Toscana.

“Quelli che ci governano non sono avversari ma nemici, eversori della democrazia. Hanno sputato sulla nostra sovranità e l'hanno regalata ai poteri sovranazionali”, dice l'ex esponente del movimento di estrema destra, dalle cui fila Paragone ha pescato diversi candidati.

Un caso su tutti è quello di Carlotta Chiaraluce, esponente di spicco di CasaPound, che sarà candidata come capolista alla Camera per ItalExit nel Lazio, praticamente sicura di entrare in parlamento se sarà raggiunto il 3 per cento. “E quale sarebbe la criticità di una persona che arriva da CasaPound? Io - replica Paragone a chi gliene chiede conto -, non ne vedo nessuna”.

Sotto, Paragone ieri a Firenze con alcuni candidati

Paragone con alcuni candidati a Firenze-2

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