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Isolotto, verso la chiusura del Poderaccio

Scoppia la polemica. Torselli: "Nessuno pensi di regalare case popolari ai rom residenti all'interno"

Il Poderaccio verso la chiusura. Ieri il Consiglio comunale ha infatti approvato la mozione di Firenze riparte a sinistra per superare i due villaggi temporanei consegnati agli abitanti del campo rom nel 2004 (1°lotto) e nel 2005 (2°lotto). All'interno delle strutture, tra regolari e non, abiterebbero oltre 440 persone. Di cui almeno 17 minori. In una condizione difficile considerando anche la grossa discarica che si è formata tra il campo e l'argine del fiume e le condizioni delle casette in legno consegnate una decina di anni fa. Le aree esterne al villaggio sono diventate luogo di abbandono ma una volta liberate saranno restituite alla loro funzione di cassa di espansione dell'Arno.

Sentita in audizione l’assessore comunale alla casa Sara Funaro ha presentato il piano per il Poderaccio che, nell’ambito della strategia nazionale per la dismissione totale del campo, prevede la chiusura nel triennio 2016-2018. 

Il voto in Palazzo Vecchio ha visto Pd, Firenze riparte a sinistra e Gruppo misto favorevoli, Forza Italia e Fratelli d'Italia contrari. Assente il M5S.  

Il Pd si è scagliato contro la parte dell'opposizione che si è messa di traverso:"Peccato però – ha commentato il consigliere PD Luca Milani – che non sia stata raggiunta l'unanimità nella votazione. Evidentemente non tutti sono d'accordo sul superamento e quindi la chiusura del campo. E' invece possibile e giusto, attraverso una attenta analisi della situazione dei quasi 70 nuclei familiari presenti oggi nel campo, inserirli nelle graduatorie per l'assegnazione di alloggi popolari, o ad affitto calmierato e congiuntamente all'uscita di un nucleo familiare procedere subito con l'abbattimento della casetta anche per evitare occupazioni abusive". 

Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha però voluto chiarire: "Siamo assolutamente favorevoli alla chiusura del campo rom del Poderaccio. Ma non possiamo accettare che chi esce dal campo abbia, automaticamente, diritto ad avere una casa popolare. Magari proprio una di quelle case che qualcuno sta attendendo in graduatoria da qualche decina di anni".  "Essere Rom ed aver vissuto al Poderaccio - spiega Torselli - non può rappresentare una condizione sufficiente per ottenere una casa popolare. I cittadini Rom, esattamente come tutti gli altri, facciano domanda di accesso alle graduatorie per i servizi sociali e le case popolari: chi avrà le caratteristiche necessarie ad ottenere agevolazioni le otterrà, chi non avrà le caratteristiche dovrà, esattamente come fanno gli italiani, rimboccarsi le maniche, andare a lavorare e pagare un affitto. Questa è la nostra visione: pari diritti e pari doveri per tutti".

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