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Consip, telefonata shock di Renzi al padre: “Non ti credo, non dire che c'era mamma”

Padre e figlio intercettati nell'ambito della maxi inchiesta: "Devi dire la verità ai magistrati"

“Devi dire la verità ai magistrati. Hai visto Romeo (imprenditore ora in carcere, accusato di corruzione, ndr) una o più volte?” Sono parole di Matteo Renzi, rivolte al padre Tiziano, in un colloquio telefonico risalente al 2 marzo scorso, alla vigilia dell'interrogatorio di Renzi senior da parte dei magistrati romani, nell'ambito dell'inchiesta Consip sulla presunta corruzione nell'affidamento di maxi appalti pubblici per circa 2 miliardi di euro.

Le intercettazioni sono riportate nel libro del giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo, 'Di padre in figlio', in uscita giovedì e che, riprese nell'edizione odierna del Fatto, stanno suscitando reazioni a catena.

Nell'inchiesta Consip sono tra gli altri indagati Tiziano Renzi (per traffico di influenze illecite, al pari dell'amico Carlo Russo) e il ministro dello sport Luca Lotti, per rivelazione di segreto. Il giorno dell'intercettazione telefonica era uscito su Repubblica un articolo che descriveva la presunta cena a tre, nell'orami famosa 'bettola' romana, proprio tra Tiziano, Alfredo Romeo e Carlo Russo.

Matteo Renzi, pur sapendo della possibilità di essere intercettato viste le indagini sul padre, va su tutte le furie e lo chiama al telefono. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati. Non puoi dire che non conosci Mazzei (l'ex tesoriere del Pd Campania, ndr) perché lo conosco anch'io. Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje”, dicono i virgolettati del Fatto Quotidiano oggi in edicola.

Ad un certo punto, di fronte alle incertezze di Tiziano, Matteo sbotta: “Non ti credo, devi immaginarti cosa può pensare il magistrato. Non è credibile che non ricordi di avere incontrato Romeo”, e poi aggiunge: “In passato la verità non l'hai detta a Luca  (Lotti, ndr)”. Ad un certo punto Renzi junior dà anche un consiglio al padre, in merito ad un incontro con alcuni imprenditori: “Non dire che c'era mamma (Laura Bovoli, ndr), altrimenti interrogano anche lei”.

Questa mattina il segretario del Pd ha pubblicato un lungo post su Facebook nel quale difende il padre e se stesso: “Queste intercettazioni ribadiscono la mia serietà, visto che ho chiamato mi padre per dirgli di dire la verità”.

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