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Selvapiana: "L'inceneritore non si farà, ma i cittadini lo pagheranno"

Duro attacco di "Percorso Comune" dopo l'accordo con la Regione: "Tre milioni di euro buttati via"

"L'inceneritore di Selvapiana non si farà, ma i cittadini lo pagheranno lo stesso". E' questa l'amara conclusione dei consiglieri di "Percorso Comune Valdisieve e Valdarno" che attaccano Regione e comuni per l’accordo di massima raggiunto sull’inceneritore di Selvapiana e che dovrà essere ratificato e applicato nei prossimi mesi. “Da Massa a Selvapiana, i disastri del Pd ricadono sempre sulle tasche dei cittadini - commentano - la Regione si è impegnata a rivedere la programmazione degli impianti per lo smaltimento dei 
rifiuti entro il 31 dicembre 2015, valutando se sia necessario o meno realizzare l’inceneritore. Ma ha allo stesso tempo previsto, nel caso l’impianto dovesse essere cancellato dalla programmazione, che i costi fin qui sostenuti dai gestori per la progettazione siano rimborsati attraverso la tariffa” spiegano i consiglieri.

Somme, si legge nel protocollo d’intesa "quantificabili complessivamente in una somma non superiore a euro 3 milioni”, sottolineano i consiglieri, da coprire con una ripartizione tra i comuni. "Un accordo che non sappiamo quando e se verrà portato nei consigli comunali, ma che grida allo scandalo – attaccano i consiglieri comunali – più volte negli ultimi anni abbiamo messo in luce insieme ad altre forze politiche e movimenti, la dannosità sia economica che ambientale dell’inceneritore. Una battaglia che i comitati e i cittadini della Valdisieve e del Valdarno combattono da molti anni, senza mai essere stati presi in considerazione dalla politica e dai vertici delle società miste".

“Ora il Pd, in cerca di quella verginità perduta, con l’ennesimo colpo di spugna e nel silenzio generale, prova a cancellare gli errori decennali di una classe politica inadeguata, rivalendosi economicamente su quegli stessi cittadini che hanno dimostrato una lungimiranza sconosciuta agli amministratori di allora e in larga parte anche di oggi. Tre milioni di euro rappresentano una cifra minore rispetto alle tariffe insostenibili che verrebbero applicate nel caso di realizzazione dell’inceneritore, ma è inaccettabile che siano i cittadini a pagare gli errori giganteschi dei sindaci, soprattutto in questo momento di forte crisi economica. Il malloppo – conclude Percorso Comune - lo restituiscano i sindaci responsabili”.

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