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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Grillo contro Renzi: "Assenteista, Firenze strangolata dai debiti"

Grillo accusa Renzi di assenteismo; lascierà una città con "98 milioni di debito". Renzi: "Le casse di Firenze godono di ottima salute, si danno il cambio per attaccarmi"

Matteo Renzi, chi l’ha visto a Firenze? E' Beppe Grillo ad affondare il colpo. Le bordate arrivano mentre Renzi è impegnato nel suo tour elettorale in quella stessa isola dove, giusto una settimana fa, il Movimento 5 Stelle si è confermato il primo partito siciliano. Dall’uno due di Grillo, alle risposte di Renzi e del suo staff. Si è consumata così una domenica di ordinaria campagna elettorale. Tutto è partito dal blog del leader genovese: “Trovo immorale che un sindaco rimetta il suo mandato per altri incarichi da lui considerati più importanti. E' alto tradimento nei confronti degli elettori usati come un trampolino di lancio. Un caso di arrampicatore politico. La legge dovrebbe proibirlo o, in mancanza di una legge, almeno l'etica personale. Il fantasma di un ex sindaco si aggira in una Firenze strangolata dai debiti: è Matteo Renzi”. Una polemica bifronte, tra assenteismo e debito pubblico.

Così Grillo, dopo aver lanciato il sasso, argomenta. E lo fa con i numeri. A cominciare da quelli che certificherebbero il carattere assenteista del sindaco: “Ecco i dati del Grande Assenteista dal suo insediamento in Palazzo Vecchio fino al 10 ottobre 2012: 2009, su 17 sedute, assente 5; 2010, su 48 sedute, assente 26 volte, presente 22; 2011, su 44 sedute assente 21, presente 23; 2012; su 39 sedute assente 25. Dall’inizio delle primarie, dal 13 settembre 2012, non è MAI stato presente in Consiglio”.

E per Grillo c’è anche una spiegazione che determinerebbe questa 'lontananza': i debiti contratti dal Comune di Firenze “verso i fornitori che hanno eseguito lavori”. Un passivo quantificato in “98 milioni di euro”.  “11 milioni circa – scrive Grillo – sono di spesa corrente che andavano pagati a 90 giorni con ritardi ancora contenuti, 30 milioni sono di spesa in conto capitale (opere pubbliche) con ritardi che risalgono fino a giugno 2011. Per questi debiti sono stati emessi mandati di pagamento senza essere onorati. Per i restanti 56 milioni il Comune ha regolarmente validato le fatture senza saldarle perché mancano i soldi e si sforerebbe (?) il Patto di Stabilità”.

RENZI – Dalla Sicilia la risposta del primo cittadino di Firenze non si fa attendere. Prima direttamente dal web: “Per dire che Firenze affoga nei debiti bisogna non capire nulla di nuoto oppure non capire nulla di economia. Beppe Grillo nuota bene”, scrive su Twitter. Poi, visto che la polemica continua a far chiasso, dalla terra delle arance ribadisce: Grillo “stia tranquillo, le casse di Firenze godono di ottima salute. Purtroppo a causa del patto di stabilità, che dovremmo chiamare patto di stupidità, non possiamo spendere i soldi che abbiamo in cassa, circa 90 milioni”. E analizzando quello che sta accadendo, ha anche il tempo per una battuta, “si danno il cambio per attaccarmi”.

Battute a parte, decide di schierare sul terreno dello scontro i corazzati. Ed allora è il suo portavoce, Marco Agnoletti, a risponde a Grillo sul fronte assenze: “Il signor Grillo parla, ma non sa quello che dice: accusare Matteo Renzi di essere un 'fantasma' o 'ex sindaco' è una bugia, anzi direi che è proprio una balla galattica. Segnaliamo comunque al signor Grillo, il quale si presenta come un grande conoscitore della Rete, che molte delle attività svolte dal sindaco Renzi nelle ultime settimane sono riportate e dunque facilmente consultabili sia sul sito web matteorenzi.it, sia su avisoaperto.it. Come ogni amministratore, il sindaco Renzi ha partecipato a riunioni della giunta comunale ed ha fatto incontri con i tecnici e i dirigenti del Comune su tutta una serie di progetti che l'amministrazione sta portando avanti''.

DEBITI – Subito dopo è il turno di Alessandro Petretto, l'assessore al bilancio di Palazzo Vecchio. Il mirino questa volta si sposta su quei conti con la febbre da debito denunciati da Grillo. “I conti del Comune di Firenze – sottolinea Petretto – sono in ordine e non destano alcuna preoccupazione. Basta avere un minimo di competenza amministrativa per capirlo senza alcuna ombra di dubbio. Consiglio a Beppe Grillo un po’ di prudenza quando si avventura in questioni che evidentemente padroneggia assai poco”.

L'assessore, ricordando che tra il 2011 e il 2012 Firenze ha visto ridursi le risorse a disposizione per oltre 60 milioni, sottolinea: “Non vi è però dubbio che ci siano delle sofferenze per i pagamenti verso i fornitori che hanno effettuato lavori per l'amministrazione fiorentina" per via del "Patto di stabilità che impedisce pagamenti per spesa per investimenti, per i quali l'amministrazione ha già le risorse pronte''. ''E proprio per venire incontro a queste esigenze, il Comune si è fatto promotore di appositi accordi per la certificazione del credito con gli istituti bancari che anticipano alle aziende i soldi che poi il Comune restituirà”.
 

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