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Politica Greve in Chianti

Greve, rifiuti: via l’inceneritore? Si attendono le proposte

Il comitato "Chianti senza Inceneritore" cerca di radunare la cittadinanza per proporre soluzione al piano rifiuti. Domani il primo incontro per dire addio al termovalorizzatore

Rifiuti, problema di Napoli ma anche della Toscana. Mentre non si è ancora raggiunta l’autosufficienza per l’Ato Centro nello smaltimento delle tonnellate di monnezza prodotta dai cittadini s’insinuano i primi dubbi. Nel prossimo futuro per ovviare alla ingombrante presenza dei rifiuti, seguendo il  piano di sviluppo deciso,  sarebbero tre i maxi camini da edificare. Il primo è Case Passerini nella piana fiorentina, vicino all'impianto di compostaggio, autostrada e discarica e nel caso, aeroporto “espanso”. Numero due Valdarno ValdiSieve, e il terzo nel cuore del Chianti in località  Testi. Proprio sul quest’ultimo un comitato ha dato battaglia e forse si è arrivati ad un svolta. Dopo istanze, sollecitazioni e rigetti il segretario metropolitano del Pd ha proposto di rivalutare la necessità dell’opera. Un cambio di rotta non da poco, considerando che proprio tra i Comuni toscani ci sono esempi eccellenti di raccolta differenziata come Montespertoli, o la primatista Montelupo Firoentino, e la coraggiosa Capannori che punta addirittura ad  un piano a Rifiuto Zero. LA MAPPA

Serve però partecipazione, e cittadinanza attiva nella programmazione e nella stesura di un via alternativa. La soluzione? “Quindi una raccolta differenziata seria- scrive il comitato in una nota - (non come quella di adesso, dispiegata a macchie sul territorio), impegno a discutere e progettare insieme un più efficiente riutilizzo delle materie riciclate, a perorare la causa del “compost” come sostituto più intelligente e salutare dei concimi chimici. E non dimentichiamoci che comunque un inceneritore noi ce l’abbiamo già, funzionante e proprio alla porta di casa: il cementificio di Testi, che brucia CDR (Combustibile da Rifiuti)”.
I termovalorizzatori dicono ricerche di studiosi indipendenti, scriveva il comitato nel dicembre 2010, fanno male alla salute nel raggio di 20 chilometri. Considerando anche che questo tipo di impianto costa 200 milioni di euro contro i due/tre di un impianto di compostaggio, come testimoniava il tecnico inceneritorista Simone Larini, qualcosa potrebbe essere ripensato. Il comitato dà appuntamento a domani,  17 ottobre, al palazzo del Fiorino  in piazza Matteotti a Greve in Chianti.
 

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