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Governo Draghi, Bonafè (Pd): "Sulle donne Berlusconi meglio di noi, la destra ci ha scavalcato"

La segretaria toscana all'attacco. Acque agitate nella segreteria locale: il vice Fabiani in bilico

“Ha fatto meglio Berlusconi di noi, inutile far finta di nulla. A parità di ministri scelti, lui ha indicato due donne su tre”. Sono le dure dichiarazioni della segretaria toscana del Partito Democratico Simona Bonafè, rilasciate in un'intervista al quotidiano La Repubblica sulla formazione del nuovo governo Draghi.

Ma le donne non sono l'unica questione di merito sul piatto. Perché le parole della segretaria, di fatto, danno il "la" all'assalto dei Dem nei confronti del segretario Nicola Zingaretti. Nei giorni scorsi ad agitare le acque nel Pd toscano era stata l'ipotesi di candidatura per Giuseppe Conte alle suppletive nel collegio di Siena, che la stessa Bonafè ha silurato.

In ballo c'è anche la segreteria toscana del partito, che la Bonafè ha chiesto di rimescolare. Con un nome su tutti in bilico, quello del suo vice Valerio Fabiani, difeso però dagli "zingarettiani". E così, per adesso, i vertici restano congelati. Anche se la bufera sembra solo rinviata.

Nell'intervista a La Repubblica, Bonafè parla del deficit femminile, che riguardava anche il precedente governo in cui l'unica donna dem era Paola De Micheli. Ma, spiega la numero uno del partito toscano: "Stavolta abbiamo toccato il fondo. Ed è uno spregio alla storia della sinistra. Perché la sinistra aveva il primato di donne nell'Assemblea costituente. Perché la sinistra ha espresso la prima donna presidente di un ramo del Parlamento con Nilde Iotti. Perché è sempre stata la sinistra a portare avanti le battaglie per l'autonomia e i diritti delle donne, dall'aborto al divorzio".

"Siamo sempre stati noi l'avanguardia - prosegue - e oggi quello che mi fa arrabbiare è che siamo stati scavalcati dalla destra. Giorgia Meloni è l'unica leader donna e Berlusconi ha indicato due donne su tre ministre. Pure Salvini ne ha una e il mio gruppo dirigente non è riuscito a indicarne nessuna".

Frasi pesanti nei confronti del vertice nazionale del suo partito che, ora, "deve fare un salto in avanti”, spiega la segretaria. Per la quale "adesso non servono i posti di consolazione nel sottogoverno, adesso alle mie colleghe e compagne di partito dico che dobbiamo decidere se vogliamo essere comparse o protagoniste”.

Eppure si rammarica della scarsa presenza femminile ai vertici locali del partito, lodando amministratrici come "Brenda Barnini di Empoli, Giulia Mugnai di Figline Valdarno, Francesca Brogi, Simona Neri, Valentina Vadi, Agnese Carletti. E poi ci sono tante assessore. Ma non è che si deve dire adesso mettiamo tutte donne candidate, sarebbe sbagliato anche questo. Dico che non si può continuare a far finta che il problema non esista tappandoci gli occhi”.

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