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Renzi tiene Conte appeso a un filo, sorpresa nella calza della Befana

Governo al bivio Recovery Plan, il leader di Italia Viva giura: "Non lo facciamo per le poltrone"

"Vuole la Boschi Ministro". "No, lo vuole fare lui il Ministro". "Vuole la nomina ai servizi segreti". La girandola di voci negli ultimi giorni non si è mai fermata. Il protagonista però è sempre lo stesso: Matteo Renzi. E la sceneggiatura già vista: il leader di Italia Viva sta portando il governo Conte sull'orlo del baratro.

Se l'esecutivo finirà di sotto dal burrone in piena pandemia nessuno è in grado di pronosticarlo, quello che è certo è che sarà una Befana col carbone nei palazzi romani. Sono tante le ipotesi che si fanno in queste ore. Quella che sembra più accreditata è quella della nascita di un "Conte ter" con nuovi ministri e più responsabilità nelle mani di Italia Viva.

Un rimpasto, che invece sarebbe gradito a Pd e 5 Stelle, non sarebbe sufficiente per Renzi. Più lontana, ad oggi, l'ipotesi di un governo tecnico o di una suggestiva ipotesi di larghe intese con Draghi. Men che mai il voto: Renzi, accreditato in tutti i sondaggi di numeri al di sotto del 3%, sa che sarebbe un grosso rischio. Ma sa anche che senza smuovere nulla sarà difficile, per lui, trovare spazio politico in futuro.

Chi conosce il personaggio sa che tutto è possibile. E in queste ore c'è da stare con le antenne dritte. Lui fa di tutto per smentire le voci su una manovra mirata al potere: "Se qualcuno davvero immagina che abbiamo fatto tutto questo baccano per prendere un ministero in più, quel qualcuno deve farsi vedere. Possibilmente da uno bravo", scrive oggi sulla sua E-news.

"Spese sanitarie, alta velocità, vaccini, scuola, cultura, posti di lavoro": sono questi i punti per i quali giura di battersi Renzi. "Le veline del Palazzo riempiono i giornali di totoministri. Chiacchiere buone solo per far passare il messaggio che si risolve tutto con un rimpastone", sottolinea. Ma mette in evidenza tutto quello che non va. "L'Italia va 'a rilento' con le vaccinazioni e questo non accadrebbe se il governo avesse preso il prestito del Mes", scrive ancora, attaccando la posizione dei 5 Stelle.

E attacca Arcuri: "In questo momento la priorità sono i vaccini, punto. La velocità del vaccino salva la vita. E' per questo che mesi fa avevo chiesto un piano vaccinale per tempo, senza che a gestirlo fosse sempre e soltanto il commissario Arcuri, ribattezzato Superman dal Governo. Quando avanzai questa proposta mi dissero che non era il momento delle polemiche".

L'ora "X" scatterà quando verrà convocato il consiglio dei Ministri per discutere la destinazione dei fondi del Recovery Plan. Conte a quel punto dovrà prendere atto dell'eventuale impasse e decidere se dimettersi o presentarsi in Parlamento a cercare i numeri per la fiducia. 

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