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Forteto, Pd di nuovo nel caos: processo a Bambagioni

Critiche alla relazione della commissione d'inchiesta, sotto accusa il presidente

Il caso Forteto torna ad infiammarsi. A pochi giorni dalla sentenza di appello, prevista per il 29 giugno, tornano le polemiche nel Partito democratico per le parole messe nero su bianco dalla Commisisone regionale d'inchiesta, che all'unanimità ha approvato la relazione conclusiva. A mettere sotto accusa il lavoro del presidente della commissione, il democratico Paolo Bambagioni, è stato il vice-segretario del partito toscano, Antonio Mazzeo. Nella relazione, ha detto, "sono contenuti molti giudizi, a carattere generale prima ancora che specifico, su realtà politiche, associative, sindacali, giudiziarie e sociali della Toscana. Giudizi che sono da ascrivere, a titolo personale, a chi l''ha redatta e votata". Mazzeo ha auspicato che "davvero possano essere chiare e definite nello specifico tutte le responsabilità e non si pensi che si possano ottenere verità e giustizia semplicemente sparando nel mucchio".

Frasi alle quali ha fatto eco una lettera inviata dal capogruppo in Regione Leonardo Marras a tutti i commissari della commissione: "E' grave e inaccettabile, lo dico con crudezza, che dalla commissione sul Forteto, con l'accertamento delle responsabilità personali degli adepti, di funzionari pubblici, di amministratori o di alcuni dirigenti politici, si possa ricavare il teorema del 'marciume toscano'", ha scritto.

Parole molto forti, specialmente perché pronunciate nei confronti di una commissione che ha provato a fare chiarezza sul motivo per cui per 40 anni al Forteto si siano potuti ripetere abusi su minori e sul lavoro, nonostante ci fossero già una sentenza di condanna dei suoi leader e un'altra della Corte europea dei diritti dell'uomo che condannò l'Italia nel 2000. Ringraziando la commissione d'inchiesta per il suo lavoro, il presidente dell'Associazione vittime Sergio Pietracito ha esortato il Pd toscano, "che ha avuto molte colpe nel proteggere una setta così brutale" a fare "un salto di qualità" e prendere "le distanze al suo interno da chi continua a difendere l'indifendibile", e definendo inaccettabile la proposta "che la parola 'coperture' vada sostituita con 'colpevole disattenzione'. Ciò offende profondamente chi è stato vittima di coperture politiche per 40 anni", ha sottolineato.

Proprio oggi al gruppo Pd in Consiglio regionale si è svolta una riunione di chiarimento durata quasi tre ore: Bambagioni ha mantenuto la sua posizione, sottolineando che "la relazione è quella e non si cambia". Il Partito democratico, adesso, dovrà cercare una soluzione in vista della discussione della relazione in Consiglio regionale. Perché ogni presa di posizione che appaia come una retromarcia rispetto alla condanna dei fatti "senza se e senza ma" si trasformerebbe in un boomerang.

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