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Forteto: la Camera dice sì, parte la commissione d'inchiesta

Nasce l'organismo per fare giustizia: 40 parlamentari con i poteri della Magistratura. Un anno di tempo

Dopo anni di ritardi, resistenze, battaglie, nasce a Roma la commissione d'inchiesta parlamentare sul Forteto. Perché se per molti "la giustizia ha già fatto il suo corso" (fatto anche di per sé contestabile a causa delle prescrizioni e dei cavilli che hanno consentito a Fiesoli di essere tutt'ora in libertà), sono tanti i misteri che avvolgono ancora oggi questa vicenda e che ora i parlamentari potranno provare a far venire alla luce.

Dopo l'approvazione del Senato di settembre scorso e dopo le lungaggini dell'iter alla Camera, l'ok di oggi, in concreto, fa scattare il meccanismo di istituzione della commissione. L'aula ha dato il via libera con 448 voti a favore, nessun contrario e 4 astenuti. La commissione nelle prossime settimane sarà istituita: avrà 40 membri nominati dai due rami del Parlamento in proporzione alla grandezza dei vari gruppi.

Il nuovo organismo in un anno di tempo sarà chiamato ad operare con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Poteri molto più ampi rispetto alle due commissioni d'inchiesta portate a termine dal Consiglio regionale della Toscana e che, insieme alle sentenze, hanno spaccato dal 2012 in poi il muro di omertà su oltre 40 anni di abusi e violenze fisiche e psicologiche, perpetrate con la connivenza di ambienti dello Stato.

Già nella scorsa legislatura il Senato aveva votato la commissione d'inchiesta, che si era incagliata però proprio a Montecitorio e naufragata con lo scioglimento delle camere per le elezioni del 4 marzo scorso. Fra i deputati intervenuti durante la discussione anche quelli di due protagonisti delle battaglie nelle due commissioni d'inchiesta: Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia) e Stefano Mugnai (Forza Italia). 

Per Donzelli l'istituzione della commissione è "indispensabile". "Meglio tardi che mai", ha commentato intervenendo in dichiarazione di voto del gruppo. "Da sette anni chiedevamo il commissariamento della cooperativa e la commissione d'inchiesta: adesso arriveremo fino in fondo alla verità", ha aggiunto. 

Mugnai ha sottolineato come "la commissione farà luce sui fatti avvenuti in quegli anni sui quali l'inchiesta della magistratura non ha potuto operare perché i reati sono andati in prescrizione". "E' dovere del Parlamento chiedere scusa alle tante vittime che hanno avuto una vita inesorabilmente segnata da quella esperienza", ha concluso.

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