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Fecondazione eterologa, delibera della giunta toscana per evitare il “far west”

"La Toscana ha deciso di intervenire in attesa delle determinazioni del governo ed evitare un far west in una materia così delicata"

La Giunta regionale ha approvato la delibera sulla fecondazione eterologa. Un provvedimento ponte, ora possibile dopo la pronuncia della Corte costituzionale, prima che il tutto venga disciplinato dal governo.

 "La delibera – ha dichiarato l'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni – riempie lo spazio di incertezze che si è aperto dopo la sentenza della Corte. La Toscana ha perciò deciso di intervenire, dettando direttive certe destinate ai centri privati, privati accreditati e pubblici operanti in regione, in attesa delle determinazioni del governo ed evitare un far west in una materia così delicata. Vorrei a tal proposito fare un grosso apprezzamento per come il governo sta affrontando la materia e ribadire che le norme contenute nella delibera avranno valore fino a che il governo non emanerà la propria direttiva. Un'omogeneità a livello nazionale è assolutamente auspicabile. Non si tratta assolutamente – ha concluso - di una fuga in avanti ma di un ponderato atto di responsabilità preso per dare un quadro certo, almeno in Toscana, in attesa di provvedimenti del governo o del Parlamento".

Le norme contenute nella delibera intervengono al fine di garantire che le donazioni avvengano attraverso protocolli medico-sanitari rigorosi e si assicuri piena ed effettiva gratuità delle donazioni e scongiurare così rischi di commercializzazione. Le direttive prevedono l'adozione di tutte le iniziative necessarie per rispettare tracciabilità, anonimato e privacy. I centri che vorranno effettuare la particolare procedura sono chiamati ad un atto di responsabilità e dovranno, in questa fase di avvio, autocertificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa regionale e delle disposizioni contenute nella delibera approvata dalla Giunta.

Plauso per la scelta della Giunta arriva dall’onorevole Marisa Nicchi (capogruppo Sel in Commissione Affari Sociali)  . “E’ una notizia importante, ma la Toscana non può restare una oasi nel deserto, non può essere l’unica regione disponibile per le numerose coppie che intendono ricorrere all’eterologa”. Soprattutto, aggiunge Nicchi, “sarebbe un’ingiustizia nei confronti delle famiglie delle altre regioni, che rischierebbero di re-stare discriminate”.

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