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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Escort, casa gratis alla lucciola dalla cooperativa legata all’ex assessore

La donna che dalle intercettazioni avrebbe avuto un rapporto sessuale con un funzionario dentro un ufficio del Comune ha usufruito di un appartamento a titolo gratuito da una cooperativa legata all'ex assessore

Le luci rosse rimangono accese su Firenze. Oggi sulla stampa cittadina si parla di Adriana, la escort romena di 42 anni che avrebbe consumato un rapporto sessuale con un ex funzionario dell’ufficio mobilità all’interno di una sala conferenza del Comune di Firenze. Rapporto venuto fuori dalle intercettazioni dell’indagine, 4mila pagine in tutto, conclusa il maggio scorso sulle lucciole di alto bordo in due alberghi fiorentini. Un sistema, quello emerso dall’indagine 'Bella Vita', che vedeva coinvolti in veste di clienti: professionisti, avvocati e politici. Quattordici invece gli indagati.

Secondo quanto riportato, l’Ape regina delle escort viveva in un alloggio di una cooperativa sociale specializzata in servizi ad anziani e disabili. La ex modella avrebbe sfruttato l’appartamento anche per ricevere i clienti. Dalla cooperativa Il Borro “dicono di aver ignorato – scrive la Repubblica - che Adriana fosse una escort e tanto più che ricevesse in quell’abitazione in cui ha vissuto, a titolo gratuito, fra il 2011 e il 2012”.

APERTO UN NUOVO FASCICOLO SULL'INCHIESTA

Tra il 2007 e il 2012 al vertice del cda del Consorzio delle cooperative Il Borro, che gestisce tra Prato e Firenze circa 800 posti letto, vi è stato l’ex assessore della giunta Renzi Massimo Mattei. La cooperativa e il consorzio non sono la stessa cosa sebbene appartengano allo stesso gruppo e “ambedue hanno sede in via degli Alfani 44”.

L'ASSESSORE RISPONDE IN UNA LETTERA
Nel consorzio si preoccupano di tutelare il loro buon nome, una struttura in cui lavorano 450 persone, chiarendo di non essere a conoscenze di tali dinamiche. ''Non sapevamo che lavoro facesse - spiegano -. Ci aveva detto di essere in difficoltà e darle una casa, come abbiamo fatto con altri, ci è sembrato un bel gesto''.

Nel quotidiano si precisa anche come l’assessore sapesse che Adriana lavorava lì ma che non sarebbe stato consapevole della sua professione, altrimenti “sarebbe potuta scattare l’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione, reato che invece non è mai stato contestato a Mattei”.

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