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La rabbia degli esclusi. Nel Pd è già resa dei conti: "Vigliaccherie"

Taglio dei parlamentari ma non solo: Letta fa le sue scelte. E in tanti sbottano

Non c'è solo il Ministro fra gli emarginati Pd dalla corsa al Parlamento. Esclusi o candidati a forte rischio esclusione. Oltre a Luca Lotti, capofila insieme al Mnistro della Difesa Lorenzo Guerini della corrente "Base Riformista", la Toscana manifesta tutto il malcontento delle scelte.

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Il taglio dei parlamentari ha reso tutto più difficile per gli aspiranti rientranti. Ma le candidature arrivate nella Direzione nazionale di domenica notte suonano come vere scelte politiche. Con il segretario Letta (che non si candiderà in Toscana) che pensa già al post elezioni e vuole evitare le diaspore del passato, dopo l'ultima legislatura che ha visto la fuoriuscita dei renziani e la nascita di Italia Viva. Ma nel partito volano gli stracci ed è già resa dei conti.

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Le parole più dure sono forse quelle della senatrice uscente Caterina Biti, candidata in quarta posizione del proporzionale al Senato. Una collocazione che rende poco probabile la sua rielezione. E parla già da esclusa.

"Il quarto posto nella lista plurinominale del Senato in Toscana è una sfida durissima e la mia possibilità di essere eletta dipende da svariati fattori, ma ciò non toglie niente all'onore che dà essere in lista per il Parlamento del proprio paese", scrive in un post su Facebook.

"Inizio questa campagna elettorale avendo firmato anche per i tanti colleghi, di ogni regione, di ogni età, di ogni area, che non sono stati ricandidati per 'motivazioni' spesso insensate e in alcuni casi di una vigliaccheria incommentabile. Porto con me in questa sfida dura la loro passione, la loro dedizione, le loro competenze. Lo faccio con orgoglio. Lo meritano, tutti. Uno più di tutti, ed è Luca Lotti".

Non nasconde la delusione neanche Rosa Maria Di Giorgi, attuale vice presidente del Senato, esclusa dalle liste: "Dalla composizione delle liste non mi aspettavo granché, viste le decisioni delle ultime settimane, ma quello che è accaduto ieri va al di là di ogni più fosca previsione. Sono state fatte scelte che non hanno alcuna logica politica", attacca.

"L’impressione è che si stia cercando di ricostruire i Ds. - sottolinea - Quello che emerge è uno spezzatino, con l’unico vero obiettivo di ridimensionare le istanze riformiste. Culmine di questo percorso l'esclusione di Luca Lotti, in barba al garantismo e in nome di un giustizialismo di maniera che riprende auge nel Pd. Senza contare il fatto che i territori sono stati usati in modo strumentale per portare avanti un disegno rancoroso che non fa certo onore al Pd e che mi porta a riflettere seriamente sulla mia appartenenza ad un partito che ha dimostrato di avere così poca cura di quella dimensione plurale e progressista che aveva costruito negli ultimi anni".

La prende bene invece l'intramontabile Riccardo Nencini: "Non sarò candidato in collegi uninominali. Ma non fuggo. Queste elezioni non sono come le altre, richiedono scelte nette per battere una destra radicale, per questo farò campagna elettorale con una candidatura di servizio. Una scelta convinta, quel che si deve fare in momenti difficili, senza tirarsi indietro", scrive.

Fra gli esclusi anche il Prof. Stefano Ceccanti, Tommaso Nannicini, Valeria Fedeli. Si salvi chi può.

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