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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pd, Rossi: "Mi candido alla segreteria, porto il partito a sinistra"

Il governatore rompe gli indugi: "Ma non mi candido come premier. Gentiloni? Non può durare molto"

"Renzi ha convocato l'Assemblea Nazionale, io ci sarò e mi candiderò alla segreteria del Pd. Credo che bisogna portare il Pd a sinistra, c'è una domanda forte in questa direzione e io posso intercettarla, in base a come ragiono". Dopo averlo preannunciato a più riprese, oggi ha rotto gli indugi definitivamente: Enrico Rossi prova la scalata al suo partito, come ha spiegato a Radio Cusano Campus. "Nei sondaggi risulto secondo a Renzi e avanti sugli altri. Giusto però cercare accordi", ha poi precisato su Facebook.

"La mia non è una sinistra di chiacchiere, è una sinistra chi si è misurata con il governo. Voglio ricostruire un'area socialista, sociale, mentre Renzi rappresenta un'area social liberale". "Come tutti i partiti progressisti - ha aggiunto - è normale che queste due anime si scontrino e che vinca il migliore. Minoranza Pd? Se ci saranno i vari Cuperlo e Speranza sono contento, ma più che fare una sorta di coalizione contro qualcuno, l'importante è che sia chiaro ai militanti, ai compagni, agli elettori, come ragiono e uscire un po' dalle logiche delle correnti. Se mi candiderò a fare il segretario farò il segretario per 4 anni e non mi candiderò come premier. Uno dei mali del Pd è stato proprio questo. Quasi tutti i segretari che si sono succeduti hanno pensato più alle loro ambizioni di guidare il Paese piuttosto che al Pd".

"Gentiloni al governo fino a scadenza naturale? Sarebbe troppo tempo - ha sottolineato poi il governatore della Toscana a Rainews 24 -. Non si può nemmeno aspettare ottobre per avere il vitalizio, sarebbe come dare un bazooka ai propri oppositori. Spero che Gentiloni faccia un piano per le assunzioni dei giovani nel pubblico e nel privato. Poi dovrebbe occuparsi del mezzogiorno e della povertà, garantendo un reddito di inserimento sociale che sia adeguato". "Immagino che davvero dopo il 24 gennaio quando la Corte Costituzionale si pronuncerà o renderà note le sue determinazioni la spinta verso elezioni, soprattutto se ci sarà una sentenza auto-applicativa, diventerà fortissima. E pur essendo un amministratore, un uomo di governo metto nel conto che arrivare a febbraio sarebbe davvero logorante per tutti, ma soprattutto non si coglierebbe la spinta che viene da questo referendum", ha concluso Rossi.

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