Sorpresa: in Regione Enrico Rossi resta iscritto al Pd
Il governatore ha fondato il nuovo movimento, ma in Consiglio non ci sono i numeri. Donzelli attacca
Enrico Rossi non ha ancora lasciato il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. Non solo. Nessun esponente dei dem risulta, al momento, fuoriuscito. A dirlo è il presidente dell'assemblea toscana, Eugenio Giani, rispondendo a una sollecitazione arrivata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, nella prima seduta dopo la nascita del nuovo Movimento democratico progressisti di cui il governatore è uno dei fondatori. Per il consigliere di Fdi è importante "sapere cosa accade, e se il presidente della Regione Toscana è andato nel gruppo Misto, in un nuovo gruppo o se è restato nel Pd", ha dichiarato in aula.
"Ha naturalmente la facoltà di chiedere questo - ha spiegato Giani rivolgendosi al consigliere del movimento di Giorgia Meloni in apertura della seduta - lo capisco, rappresenta anche un dovere di correttezza. Come presidente dovrei per regolamento essere il primo ad averne notizia. Devo dire rispondendo, astenendomi da ogni valutazione politica allo stato attuale - ha aggiunto - che non sono stato informato di alcunché". Andando oltre, fa sapere, "nessun consigliere regionale, anche alla luce di quello che leggiamo sui quotidiani, mi ha informato sulla costituzione di nuovi gruppi. Da un punto di vista istituzionale nulla è cambiato in questo Consiglio regionale. Ne darò immediata notizia appena accadrà qualcosa di differente".
"Forse non ha trovato un solo uomo o una sola donna che aderisse al suo nuovo movimento e contribuisse al numero minimo di due consiglieri per formare un nuovo gruppo", ha attaccato Donzelli, che ha sottolineato come "la Toscana si trovi oggi nella grottesca situazione di avere un Presidente che non solo non fa più parte del partito di maggioranza assoluta, ma è completamente isolato. Rossi e i suoi lasciano così la Regione allo sbando: il Pd e i suoi satelliti o presunti tali tralasciano il governo della Toscana e dei suoi cittadini per le giravolte politiche e personalistiche della sinistra impegnata in scissioni e battaglie congressuali".