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Referendum, Rossi: "Ancora più convinto di mia candidatura alla guida del Pd"

Dopo il No al referendum il governatore rilancia la sua candidatura a segretario, ma Nardella: "Resti Renzi"

“Mi candido alla segreteria del partito con ancora più convinzione”. A dirlo, questa mattina ai mocrofoni di Controradio, è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha lanciato da tempo la sua candidatura alla guida del Partito Democratico.

Rossi, per il quale il Pd esce “lacerato” da questa consultazione elettorale, chiede comunque che “chi ha votato no non si rinchiuda in se stesso, ma si apra un confronto senza recriminazioni. C'è bisogno - sottolinea però –, di un partito diverso e di una leadership diversa”.

Differente l'opinione del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che invece chiede a Renzi di restare segretario del Pd. "Renzi ha saputo conquistare la leadership, deve continuare a guidare il Pd. MI auguro che resti alla guida del centrosinistra", ha dichiarato il sindaco a Radio Capital questa mattina.

“Abbiamo sostenuto il Sì da soli e abbiamo raccolto il 40%, circa 12 milioni di voti: credo che si debba ripartire da questo grande patrimonio di consenso e di fiducia”, ha aggiunto Nardella.

“In quel 40% però ci sono tanti voti di non renziani, come il mio e quello di mio padre – risponde nuovamente Rossi a stretto giro -. Il voto del referendum esprime anche la rabbia del ceto medio”. Domani è prevista la direzione nazionale del Pd, in un clima tutt'altro che sereno in casa democratica.

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