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Il presidente Rossi dice addio alle auto blu: "Userò una Punto a metano"

Un mezzo "popolare" al posto di due auto blu ed una vettura di servizio. Per Rossi: "Rappresentano un inutile orpello di cui si riveste il potere. Dobbiamo liberarcene"

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, viaggerà in una Fiat Punto. Via la Mercedes 2mila diesel, che fu anche del suo predecessore Martini, via la Volvo, via un’auto di servizio. Tre macchine al prezzo di una: una volta vendute le tre vetture, infatti, sarà acquistata una Punto 1400 di cilindrata a metano. Traducendolo in soldoni questa operazione permetterà, tra le altre, un risparmio di circa il 60% annuo di carburante attualmente speso per gli spostamenti del governatore. “Non ne posso più di questa storia delle auto blu”, ha sottolineato Rossi. “Ormai rappresentano – ha continuato – un inutile orpello di cui si riveste il potere. Dobbiamo liberarcene”.

Così in tempi in cui si fa un gran parlare di ‘spending review’, un dibattito inaugurato dal Governo Monti una volta posto l’accento sulla necessaria revisione della spesa per quel che riguarda la Pubblica amministrazione, Rossi ha giocato di anticipo è si è mosso in prima persona. Un gesto simbolico, che segue una specifica direttiva assunta nei giorni scorsi da palazzo Strozzi Sacrati: diminuire del 20% il parco mezzi della Regione, comprese le tanto odiate auto blu. E se possibile riconvertire i mezzi più inquinanti dotandoli di impianti a metano o gpl, “risparmiando e inquinando di meno”. In questo momento la Toscana conta circa 5mile vetture; tagliarne un quinto, obbiettivo che Rossi si è prefigurato raggiungibile entro la fine del 2012, significherebbe un risparmio di circa “8-10 milioni di euro all’anno”. Denari che poi, secondo le linee guida approvate in giunta, andranno a rimpinguare le casse della spesa sociale e del capitolo servizi.

Un gesto simbolico certo ma, in giorni in cui il vento dell’antipolitica soffia sempre più forte, sostanzialmente politico. “Abbiamo scelto un auto interamente italiana – ha continuato il presidente – costruita negli stabilimenti Fiat di Menfi. E’ l’auto più venduta nel Paese, è quello che si dice un mezzo popolare”. “Ho in mente – ha proseguito – una Regione popolare non populista, composta da politici che abbiano comportamenti popolari”. Un segnale lanciato in primis ai membri della sua stessa giunta, che Rossi si è augurato seguano presto il suo esempio.

Su questa scia, tra risparmio e razionalizzazione della spesa, Rossi ha poi lanciato una seconda iniziativa. Un appello, e non una imposizione, al risparmio. Un invito rivolto a tutti i dipendenti delle strutture regionali, a partire dai vertici fino agli addetti delle pulizie. Buoni esempi e buone maniere; un concetto che si concretizzerà con una spilla: “Regione Toscana. Io risparmio il 10% per salvare la scuola e la sanità pubblica”. “Sia chiaro – ha posto l’accento – la responsabilità del pareggio di bilancio resta in capo alla giunta ed al suo presidente. Ma per razionalizzare la spesa pubblica ragionare solo d’intelletto non basta. E’ necessario coinvolgere tutti i lavoratori, gli stessi che sanno nel dettaglio dove finiscono i soldi; perché è nei dettagli che si annida il diavolo”.


 

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