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Elezioni regionali Toscana 2015

Regionali, intervista a Gabriele Chiurli: “Torniamo sovrani, contro un’Europa che ci strangola”

Domenica 31 maggio si vota per le elezioni regionali. Intervista al candidato presidente di 'Democrazia diretta', Gabriele Chiurli. Entrato in Regione nel 2013 con la Lega, è poi passato nel gruppo misto

Classe ’65, fornaio nell’aretino, dove è nato. Noto per le interrogazioni pubbliche sulle “scie chimiche”. Inizia a far politica con la Lega Nord nel 2000, poi fonda Unione Toscana. Entrato in Regione nel 2013, fonda Democrazia diretta: “La priorità assoluta? Riappropriarci della sovranità e della possibilità di legiferare sul nostro territorio”

Quali sono le tre priorità per la Toscana?

Il lavoro, la salvaguardia dell’ambiente e la questione immigrazione. Sono priorità che però devono fare i conti con leggi nazionali che a loro volta sottostanno a leggi europee, che attaccano la nostra sovranità nazionale e ci impediscono di prendere provvedimenti seri. Contro di noi c’è una guerra, non con i moschetti ma con la finanza. Non voglio fare promesse, allo stato attuale non è possibile portare avanti un programma dettagliato: la priorità assoluta è quella di riprenderci la nostra sovranità, in Toscana e in Italia, per potere fare rispettare le nostre leggi. Renzi fa il cameriere per l’alta finanza mondiale portandole i nostri beni. Il nostro modello è quello svizzero, con i cittadini che legiferano direttamente.

Come si esce dalla ‘crisi’: reddito di cittadinanza o sgravi alle imprese?

Il reddito di cittadinanza potrebbe andare bene, ma prima deve ripartire l’economia. In caso contrario, è impossibile trovare i soldi per finanziarlo. Per prima cosa quindi è necessario aiutare le imprese a ripartire. La Regione deve eliminare i troppi obblighi e vincoli burocratici che pesano sulle aziende. Nella gestione dei rifiuti, per esempio, sono stati creati dei super enti, chiesti dallo Stato, che hanno comportato aumenti annuali in bolletta per gli imprenditori fino al 6%. Significa un aumento di oltre il 60% in 10 anni, si rende conto? Per aprire un’impresa, oggi, con spese così elevate, bisogna essere davvero coraggiosi.

Tra le priorità lei mette anche la ‘questione immigrazione’. Riemerge il razzismo? Cosa serve: accoglienza o "linea dura"?

Nessuna delle due posizioni. L’Italia non è mai stata e mai sarà un Paese razzista. Questa Europa, però, ci porta in questa direzione, verso uno scontro tra poveri. L’alta finanza sfrutta e lucra su questi sciagurati. Il problema dei migranti non si risolve prendendo tutti i migranti dall’Africa e portandoli in Europa o in Italia. Un Cie in Toscana? Sarebbe un palliativo, non risolve il problema. Non sappiamo nemmeno quanti migranti arriveranno da qui a fine anno, come facciamo ad affrontare il problema? Prima è necessario avere numeri chiari su quanti accoglierne e su quante risorse economiche investirci. Tanti immigrati, poi, escono dai Cie non controllati, e anche così tornano malattie che sembravano scomparse. Uno Stato serio e una Regione seria tutelano meglio i propri cittadini, di qualunque colore siano.

Ritiene che l'illegalità e le infiltrazioni mafiose siano una priorità in Toscana, e se sì, come le vuole combattere?

Sono una grossa piaga e un danno sociale, bisogna prendere provvedimenti. Il connubio tra mafia e questa politica c’è, forse non c’è la volontà politica di fermarlo.

I due miliardi di euro necessari per il tunnel dell'alta velocità sotto Firenze potevano essere spesi per tante 'piccole opere' diffuse nella Regione?

So una cosa: secondo me quest’opera va fermata. Dalle cronache quotidiane sembra che sia stato utilizzato cemento non ignifugo, in caso di incidente sarebbe gravissimo. Nel corso dei lavori una scuola è stata spostata di 6 centimetri, questo già ci dice come vengono effettuati. C’è poca chiarezza su quest’opera, i prezzi sono lievitati enormemente e il materiale utilizzato è pessimo.

Ha iniziato a fare politica con la Lega Nord, poi ha fondato Unione Toscana, ora si presenta con Democrazia diretta. E’ vero che condivide molte posizioni del Movimento 5 Stelle? Se è così, c’era bisogno di un altro partito?

Mi sono ritrovato in Regione nel 2013, subentrando allo scomparso Dario Locci. Non condividendo nessun modo di fare degli altri partiti, mi sono trovato nella necessità di fondare un nuovo movimento. Lo statuto del Movimento 5 stelle è assurdo. Sono in contatto con tanti ragazzi del Movimento, la loro base è sana, ma alla fine, lo dice uno come me che viene dal mondo del lavoro, mi sembra che siano finiti a fare chiacchiere anche loro. Hanno combattuto solo contro gli stipendi dei parlamentari, ma non è così che si risolve la crisi economica e si rilanciano le piccole imprese. Sono battaglie di facciata, a scopo elettorale. Del resto anche in Regione Toscana, un alto dirigente prende più del presidente. Che io venga eletto oppure no, Democrazia diretta continuerà a battersi anche dopo le elezioni per i nostri principi, a partire dalla denuncia, nei tribunali, delle più alte cariche dello Stato dal 1992 ad oggi, periodo nel quale la nostra sovranità è stata svenduta all’Europa. Nei loro confronti abbiamo depositato oggi (mercoledì 20 maggio, ndr) il primo esposto in procura, per violazione della Costituzione.

Quanto spenderà per la sua campagna elettorale?

Non abbiamo alcun finanziamento da partiti romani, quindi possiamo essere sicuri di non aver fatto danni. Ci autofinanziamo frugandoci in tasca noi aderenti a Democrazia diretta. Fino ad ora abbiamo speso 5 o 6mila euro. Facciamo con quello che abbiamo, siamo tutta gente che fa lavori comuni.

Ha una squadra di calcio del cuore?

Quando ero piccolo, ricordo che mio padre tifava l’Inter di Suarez, Burgnich, Mazzola. Poi il calcio è stato snaturato, anche per i troppi giocatori stranieri. Le squadre locali non esistono più. Mi sono allontanato dal calcio, è diventato solo un business per fare soldi. Ho cercato di spingere mio figlio verso altri sport. E la politica, anche a livello regionale, dovrebbe fare di più per promuovere uno sport sano.

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