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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2023 Campi Bisenzio

Resa dei conti a destra, candidato di Fi e Lega contro Fratelli d'Italia: "Non interessati a vincere, così Firenze non si prende"

Paolo Gandola attacca frontalmente il partito di Meloni dopo la sconfitta: "Hanno usato le elezioni come primarie, adesso fuori le responsabilità e chi ha sbagliato vada a casa"

Il giorno dopo la batosta, nel centrodestra campigiano, con ripercussioni anche su Firenze, volano schiaffoni. Arrivano da Paolo Gandola, il giovane candidato sindaco sostenuto da Forza Italia e Lega, oltre che da una sua lista civica. E' arrivato terzo con il 19,34 per cento dei voti, superato sia da Leonardo Fabbri, sostenuto da Pd e liste civiche che, e questa è stata la vera sorpresa, Andrea Tagliaferri, il 31enne sostenuto dall'inedita alleanza di sinistra, civiche no aeroporto e Movimento 5 Stelle.

Gandola, passato il voto, si toglie qualche, anzi molti, sassolini dalle scarpe. E ce l'ha soprattutto con i supposti alleati di Fratelli d'Italia, che avevano schierato un altro candidato sindaco, Antonio Montelatici, ex consigliere comunale a Firenze, eletto nelle file del Carroccio e poi passato al gruppo Centro, in ottimi rapporti sia con Matteo Renzi che con la sua plenipotenziaria nell'area fiorentina e della Piana Stefania Saccardi. Montelatici dava per certo il passaggio al ballottaggio: così non è stato, è arrivato addirittura quarto, con il 16,27 per cento dei voti.

“Adesso è venuto il tempo di dire le cose come stanno: ai dirigenti di Fratelli d’Italia non è mai interessato vincere le elezioni a Campi Bisenzio. Per questo hanno prima insultato la comunità del centrodestra campigiano cercando un candidato sindaco con un trascorso nella sinistra e poi hanno rotto l’alleanza correndo da soli, frantumando il loro partito e riportando la città nel baratro", dice oggi, furioso, Gandola.

Un attacco frontale al partito meloniano. "Con questo centrodestra sarà impossibile vincere la città di Firenze (si vota a maggio 2024 e nel Pd, ndr). Chi ha sbagliato deve prendersi le sue responsabilità ed andare a casa, oppure continueremo a perdere come stiamo facendo da 20 anni”, aggiunge Gandola, che non manca di sottolineare il drastico calo di Fdi dalle politiche dello scorso settembre al voto di domenica e ieri: "Sono passati dal 26 per cento al 12".

A Campi, per sostenerlo, erano arrivati esponenti di primo piano, come lo stesso leader della Lega Matteo Salvini. Dunque la sconfitta brucia ancora di più.

“Prima dell’avvio della campagna elettorale - rivela Gandola -, mi sono recato a Roma ad incontrare l’onorevole Giovanni Donzelli e neanche lui è stato in grado di spiegarmi quale fosse il motivo che impediva a Fratelli d’Italia di sostenermi nella campagna elettorale. Antonio Montelatici, come uomo con un trascorso di sinistra, non poteva rappresentare il buongoverno di centrodestra e nemmeno esserne il centravanti. A voltargli le spalle sono stati prima Forza Italia, poi la Lega, poi l’Udc, il Pli ed il popolo della famiglia ed infine migliaia di elettori che hanno premiato la mia coalizione a discapito della sua".

"I dirigenti che hanno consentito questa frattura ora che faranno? A Campi Bisenzio c’era un elettorato pronto a premiare il centrodestra, saremmo potuti andare noi al ballottaggio, con una coalizione che si poneva in testa al candidato del Partito Democratico. I numeri ci dicono che ero io il candidato migliore e largamente sostenuto.  Aver perso un'occasione storica come questa deve portare a radicali cambiamenti nel centrodestra fiorentino. I dirigenti provinciali di Fratelli d’Italia non si sono dimostrati all’altezza della sfida e spero che ne vengano tratte le dovute conseguenze. Parlare di Firenze e della sfida regionale del 2025 è fantascienza in queste condizioni. Siamo destinati a perdere se non andrà a casa chi ha insultato la comunità del centrodestra imponendo un candidato - conclude Gandola -, rinnegato dagli  elettori".

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