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Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni comunali 2014

Elezioni, Scaletti attacca Nardella: "Non si è dimesso, è ancora parlamentare"

L'ex assessore, candidata sindaco a Firenze: "Nel sito della Camera dei Deputati, il seggio 288 continua proprio a essere assegnato a lui, all'On. Nardella. Perché non ha fatto come Ignazio Marino a Roma?"

Cristina Scaletti alla testa della lista civica ‘La Scaletti sindaco’, a cui ha aderito anche il movimento politico Fare per fermare il declino, si è fiondata nella campagna elettorale. Giri nei mercati, tra gli ambulanti, tra gli artigiani dell’Oltrano (dove ha sede il suo comitato, in piazza della Passera, “perché da l’Oltrano deve ripartire la buona politica a Firenze”).

Incontri, passeggiate tra la gente. E i virgolettati contro l’avversario numero uno dell’ex assessore regionale a Turismo e Cultura, Dario Nardella. Che secondo la Scaletti sta facendo il ‘furbo’: Nardella non si è ancora dimesso dalla Camera dei deputati. “Nonostante la sua reiterata volontà di dimettersi da deputato – ha affermato Scaletti – pare non riesca proprio in questo suo intento, riaffermato con forza un mese fa, in risposta a una mia lettera aperta. Così, costretto a fare il vicesindaco a Firenze e impegnato ogni giorno nel lodevole sforzo di tagliare nastri ed elargire promesse è stranamente presente nel sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) dove il seggio 288 continua proprio a essere assegnato a lui, all'On. Nardella. Nella sua scheda di deputato, inoltre, c'è anche scritto che recentemente (14 Marzo 2014) è entrato a far parte della XIV commissione, quella delle Politiche Europee”.

E ancora: “Certo che, di fronte a un Premier che dice di voler sforbiciare a velocità stratosferica i costi della politica, il solo dubbio che il comune amico Dario le sforbiciate le dia solo ai nastri delle inaugurazioni e che continui a percepire lo stipendio da deputato “pur non esercitando” risulta una macroscopica contraddizione”.

Da qui Cristina Scaletti, pone tre domande a Nardella e alla città (che riportiamo integralmente):

1)È giusto che un parlamentare che taglia nastri come sindaco f.f (facente funzioni) e non è mai presente a Roma, continui a prendere indennità e rimborsi spese per un compito che non svolge?
2) È vero o no che Ignazio Marino, l’anno scorso, prima di candidarsi a sindaco di Roma, ha preteso che il Senato votasse le sue dimissioni?
3) Siamo sicuri che gli atti dell'attuale amministrazione guidata da un sindaco f.f. non possano poi essere dichiarati illegittimi per incompatibilità sopravvenuta, a seguito della decadenza di Renzi e del doppio ruolo di parlamentare e facente funzioni del suo designato?    

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