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Elezioni comunali 2014

Elezioni, Nardella punta sul Jobs Act fiorentino: "26mila nuovi posti di lavoro"

L’ultimo spunto dell'intervista è dedicato ad un altro punto chiave del programma: l’attenzione alla periferia cittadina

Dario Nardella riparte dal lavoro. Un po’ come il ‘capo ufficio’, Matteo Renzi, che prima da segretario del Pd, ora da premier, punta e molto sulla riforma del mercato del lavoro firmata Jobs Act. Così anche il vicesindaco reggente, alla prova del governo cittadino, guarda al piano lavoro come fulcro del proprio mandato. Quello che molto probabilmente riceverà a fine maggio, dopo le elezioni amministrative di Firenze (25 maggio).

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervista che Nardella ha rilasciato al direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini. Un piano con un connotato preciso, combattere la disoccupazione giovanile che a Firenze, con il 21,9%, fa segnare il record negativo in Italia. Per questo il candidato sindaco del Pd ha intenzione di creare, da qui al 2019, 26 mila nuovi posti di lavoro. Così Nardella al Corriere Fiorentino: “Lanceremo un piano per la Città metropolitana, puntando sugli effetti del nuovo aeroporto, dello stadio a Novoli e di tutte le altre grandi opere”.

E sulla sua scelta di lasciare Roma per far ritorno in Arno: “Rifarei questa scelta altre mille volte. Anche se lasciare la Camera è stato un rischio: io ora devo convincere i fiorentini a votarmi. Altri colleghi, come ad esempio Fassino a Torino, non lo hanno fatto quando si sono candidati a sindaco. I politici, d’altra parte, ora devono rischiare di più rispetto al passato. Come ha fatto Renzi quando ha preso la guida del governo in uno dei momenti più delicati da sessant’anni a questa parte”.

Infine, sempre all’interno dell’intervista, il vicesindaco ritorna su un suo cavallo di battaglia. La distanza con Renzi, quel non essere interpretato come un clone di Renzi: “Non sono ossessionato dal paragone con Matteo. La sfida che voglio vincere, se possibile, è riuscire a far meglio del mio predecessore. Voglio puntare a vincere al primo turno, obiettivo difficilissimo. Se c’è una cosa che non voglio ripetere di Renzi è andare al ballottaggio».

PERIFERIE – L’ultimo spunto è dedicato ad un altro punto chiave del programma, l’attenzione alla periferia cittadina: “In questi cinque anni è stata dedicata molta attenzione al centro storico che è diventato più vivibile. Da qui al 2019 continueremo a lavorare sulla vivibilità inaugurando nuove aree pedonali. Però in periferia, dal Galluzzo a Brozzi”.

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