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Elezioni comunali 2014

Elezioni, Nardella avverte Scaletti e Grassi: "Al ballottaggio nessun accordo"

Il vicesindaco sull'ipotesi doppio turno: "Se mai arrivassimo al ballottaggio tutti i vari candidati si levino dalla testa di contrattare posti o alleanze, perché noi siamo nuova politica. La roba vecchia la lasciamo agli altri"

A Firenze, in queste ultime due settimane, c’è una parola che ha veleggiato sopra le onde tipiche da campagna elettorale: ballottaggio. Nardella che si vede vincitore al primo turno e lo dice al Corriere Fiorentino. Poi esce un pezzo sul Fatto Quotidiano che da il vicesindaco e la coalizione di centro sinistra poco sopra al 30%. Smentite, contro smentite, ma il clima cambia. Tanto che Nardella, nelle successive uscite pubbliche comincia a farsi cauto: “L’importante è vincere” che sia il primo o il secondo turno.

Parallelo a questo ragionamento si è andato profilando lo scacchiere politico con cui si dovrà misurare l’uomo scelto da Renzi per il dopo Renzi: M5S, FI, la coalizione della Sinistra Unita, ‘La Scaletti sindaco’, Ncd, FdI. E la parola ‘ballottaggio’ torna alla ribalta: Stella, forzista, e Amato, grillina, lo mettono nel mirino. Così come Totaro e Scatizzi. Tutti uniti sotto questo grande traguardo, per poi, vedi il caso del centro-destra, riunirsi e votare compatti, nel più classico delle gare dentro le gare. L’unico candidato disimpegnato da questa logica è stato Tommaso Grassi, capofila di Sel, Rifondazione e di una lista civica omonima: “Noi ci candidiamo al governo della città, vogliamo riportare Firenze a sinistra”.

E tuttavia, con il ballottaggio che si è fatto di gran moda e con la logica degli accordi per le alleanze di domani già in corso d’opera, Nardella non c’è conferenza stampa che non si senta fare la domanda, oramai un classico: “Il ‘tal candidato’ ha detto che la trascinerà al ballottaggio”. Finita la domanda, come ieri, alla presentazione delle liste elettorali dell’Italia dei Valori che correrà nella coalizione del vicesindaco, Nardella da giorni ripete la stessa formula: “Non lo dico io, lo dicono glia altri. I nostri avversari hanno come ambizione della vita quella di arrivare al ballottaggio. Noi abbiamo l’ambizione di governare questa città”.

Ieri, però, a questo formula ha aggiunto qualcosa in più, qualcosa detto a denti stretti, con una certa durezza: “Se mai arrivassimo al ballottaggio tutti i vari candidati si levino dalla testa di contrattare posti o alleanze, perché noi siamo nuova politica. La roba vecchia la lasciamo agli altri”. Come dire, chi c’è oggi ci sarà domani, chi non c’è oggi è fuori. Un discorso che, tolto il centro-destra, per motivi fisiologici, pare diretto proprio a Grassi e Cristina Scaletti, suoi competitor a sinistra. Di cui Nardella, per ora, nel caso la moda si facesse realtà, ha deciso di fare a meno. Per ora.

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