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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni comunali 2014

Elezioni, Miriam Amato: "Orgogliosa di essere un ex occupante del Luzi"

La candidata sindaco del M5S, attaccata dal Movimento lotta per la casa ("Da lei, ex occupante, neppure una parola sul disagio abitativo), contrattacca: "A Bargellini non devo niente. Al Luzzi mi sono occupata di 40 bambini, è stato bellissimo"

C’era una volta l’occupazione al Luzzi, a Pratolino. Sette anni, dal 2006 al 2012, dentro all’ex sanatorio abbandonato di proprietà dell’Asl 10 di Firenze. Un’occupazione storica, anche per i numeri: lì dentro ci sono state anche 400 persone. C’era una volta, non c’è più: rimangono le polemiche. Non sull’occupazione, ma sul piano politico, o meglio su quello elettorale. Con ordine: ieri mattina, alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione contro il piano casa e il jobs act del Governo Renzi, Lorenzo Bargellini, leader storico del Movimento lotta per la casa, parlando dell’emergenza abitativa ha attaccato frontalmente Miriam Amato, candidata sindaco a Firenze del M5S: “Il silenzio di Miriam Amato ci ha fatto davvero male. Proprio lei che viene dal Movimento ed è stata tra le occupanti del Luzzi. Ci aspettavamo il silenzio di alcuni candidati, non quello della candidata grillina”.

Bargellini, in questi giorni frenetici di campagna elettorale, cosa chiedete alla politica? “Noi – ha sottolineato – ci opponiamo al ‘passaggio di casa in casa’ di questo esercito di sfrattati; la crisi non è colpa delle vittime che la subiscono. Per questo chiediamo politiche completamente diverse, come case popolari, misure forti contro le speculazioni e il recupero di tutto lo sfitto”. La vostra è una posizione durissima contro il Comune di Firenze. “Per forza – ha continuato –, nel nuovo piano strutturale le abitazioni per l’emergenza casa non sono neppure contemplate, nonostante a Firenze prevediamo 5mila sfratti nei prossimi tre anni e un esercito di persone nelle case occupate: 1300 persone, uomini donne e bambini”.

Interrogata e attaccata da Bargellini, poco dopo è arrivata la replica di Miriam Amato che all’Agenzia Dire ha detto: “Sull’emergenza abitativa ho risposto più volte direttamente sui giornali e non a Bargellini, perché io a lui non devo nulla, anzi. Sono stata a Parma, proprio a documentarmi sul concetto di auto recupero. Quando saremo a Palazzo Vecchio faremo un censimento di tutti gli immobili comunali e valuteremo se potremo applicare lo stesso principio a Firenze”.

Bargellini, però, le rimprovera da ex occupante la sua distrazione sul tema? “E’ falso, proprio quell’esperienza così forte, di cui vado fiera, ha accresciuto in me la sensibilità sulla questione casa”. Quando è entrata al Luzzi? “All’inizio dell’occupazione. Ci sono stata poco meno di due anni, fino all’inizio del 2008”.

Perché in una struttura occupata? “Sono entrata nell’ex sanatorio per occuparmi di circa 40 bambini di un campo rom che all’epoca si trasferì al Luzzi. Lì, ho messo in piedi una ludoteca autogestita in cui ho investito denaro personale; badavo ai bambini mentre gli adulti ristrutturavano e riparavano i locali”. In due anni “siamo riusciti a far iscrivere i bambini a scuola, fargli ricevere assistenza pediatrica e sanitaria, abbiamo lavorato con i genitori per un orientamento igienico e civico verso i figli, quasi tutti di origine romena e marocchina. Per me questo è il cosiddetto dovere civico”.

Tuttavia, Amato, le occupazioni continuano e proprio quel mondo oggi le porta il conto. “Il Movimento lotta per la casa a mio avviso copre un’emergenza abitativa sul territorio. Queste persone ci sono, esistono, spesso lavorano a nero e non possiamo lavarcene le mani o scagliarci contro i flussi migratori. Detto questo, il Movimento riesce a coprire l’emergenza ma non ha le forze per tenere sotto controllo la vita all’interno delle occupazioni”.

Quindi il Movimento è nel giusto o nel torto? “Non è che li giustifico perché esiste anche il diritto della proprietà, ma se si tratta di garantire un tetto di uno stabile in disuso a dei minori, con genitori magari sfruttati, allora il problema va discusso e affrontato seriamente”.

Qual è la soluzione, il confine tra legalità e necessità? “Il problema abitativo e soprattutto il fenomeno dell’immigrazione non si risolve né con l’assistenzialismo sterile della sinistra, né con la xenofobia di destra. Se sarò il prossimo sindaco di Firenze sarò sempre disponibile a parlare con il Movimento lotta per la casa ma così come con qualsiasi altro comitato cittadino che denuncia problematiche territoriali”.

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