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Elezioni comunali 2014

Elezioni a Firenze: Fantoni ufficializza la candidatura e chiede al Pd le primarie

L'ex assessore formalizza la sfida interna e attacca: "I tentativi di modificare le regole per impedire le primarie siano collocati nella dimensione della improvvida ed episodica scompostezza del dibattito politico"

Claudio Fantoni fa sul serio. Si sapeva, sono mesi che sta andando annunciando la propria candidatura a sindaco. Con i vizi dell’attuale sindaco (vedi l’e-news), quel Matteo Renzi che Fantoni, da ex uomo di fiducia a cui l’attuale segretario del Pd aveva affidato il bilancio di Palazzo Vecchio, da mesi ha deciso di sfidare apertamente. A fine estate l’annuncio alla stampa, con un incontro pubblico in piazza Santo Spirito. Ieri la richiesta ufficiale al suo partito, il Pd: "Ho inviato al segretario cittadino e al presidente dell'Assemblea del Pd fiorentino la mia dichiarazione formale di candidatura a sindaco di Firenze". Così ha scritto Fantoni, che nella missiva ha confermato la necessità di un confronto interno. Tradotto, l’organizzazione delle primarie.

RENZI – Piccola nota politica. Non proprio piccola: Fantoni chiede ufficialmente le primarie. Le chiede al Pd che dall’8 dicembre è governato da chi vorrebbe sfidare, Renzi appunto. In pratica vuol competere con quello che è il suo segretario. Segretario, Renzi, che crede in un’altra filosofia: l’inutilità dello strumento nel caso si tratti del secondo mandato e l’indice di gradimento sia rimasto elevato. Che nel caso di Renzi è elevatissimo: nelle primarie dell’Immacolata, a Firenze, ha raccolto consensi bulgari: ben oltre il 70%. Non è un caso che lo stesso Renzi ha profetizzato uno sganciamento fisiologico del Pd fiorentino a sinistra. Naturale, fisiologico visto l’asprezza tra le parti. Meglio puntare, secondo Renzi, su liste civiche centriste, moderate, semmai disgiunte politicamente su scala nazionale dal Pd, ma legate localmente, a livello cittadino, alla figura dell’attuale inquilino di Palazzo Vecchio.  

E tuttavia Fantoni non molla e preme. Un po’ per sfida, un po’ per le ragioni e principi di fondo dei democratici: "Ciò avviene in piena aderenza con quello che è lo spirito e la norma del Partito democratico, di cui sono fondatore, che sin dalla sua costituzione ha individuato nello strumento delle primarie il principale elemento di caratterizzazione identitaria".

Preme, l’ex assessore, e attacca:

"I tentativi avvenuti nelle scorse settimane di modificare le regole per impedire l'effettuazione delle primarie siano collocati nella dimensione della improvvida ed episodica scompostezza del dibattito politico, quindi saggiamente accantonati e superati. Nel momento in cui si sceglie il prossimo candidato sindaco per Firenze - prosegue - è doveroso guardare esclusivamente agli interessi della città e non, ad esempio, a questioni afferenti gli equilibri interni di partito o, peggio, ad interessi relative a percorsi di carriera politica personali. A Firenze, le primarie sono più che mai necessarie. Lo sono certamente proprio perché coinvolgono l'interesse ed il ruolo dell'attuale segretario nazionale che, impedendole, finirebbe per contraddire la natura stessa del partito che governa e lo strumento che lo ha portato, ieri, ad essere sindaco della nostra città, concorrente alla candidatura alla presidenza del Consiglio (con regole, in entrambi i casi, appositamente modificate per consentire a lui e ad altri la possibilità di concorrere) ed oggi segretario del Pd".

La palla ora, passerà al Pd. Anche se, la strada per Fantoni appare davvero in salita. Prima di Renzi, infatti, sul tema, si era già espresso Ivan Ferrucci, attuale segretario regionale ‘dem’: "Dove abbiamo sindaci al termine del primo mandato – ha concluso Ferrucci – se c’è un giudizio positivo sul loro operato non penso ci sia bisogno di fare primarie". Novembre 2013, prima della vittoria del ‘rottamatore’.

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