Beppe Grillo a Reggello, in mille per il leader del Movimento 5 Stelle

Tutto esaurito al Teatro Cinema Excelsior di Reggello ieri pomeriggio per Beppe Grillo. Circa mille persone hanno riempito la struttura, con i ritardatari costretti ad accontentarsi di ogni pertugio disponibile. Di mezzo c’è una campagna elettorale ed una lista, guidata dal candidato sindaco Tiberio Papi, a firma Movimento 5 Stelle da sostenere con forza. Per questo, in vista delle elezioni  comunali del prossimo 6 – 7 maggio, la serrata campagna elettorale di Grillo ha fatto tappa nel paese fiorentino. Sale sul palco ed è subito un ovazione; urla, suda, si infervora, è il solito ciclone che si abbatte sulla politica e l’economia italiana: “Noi non siamo un partito – chiarisce subito – siamo un movimento; un’idea sostenuta da quei cittadini che hanno scelto di unirsi attraverso la rete per affrontare i problemi. E’ fantastico”.

Durante l’arringa-comizio il comico genovese non sveste mai completamente i panni della satira e come un ballerino salta dalla proposta politica alla battuta più pungente. In platea le risate si mescolano agli applausi. “Non è più possibile – grida dal palco – tassare i lavoratori, i commercianti, le industrie che oltretutto non hanno più soldi dalle banche. Provate a chiedere un fido ad una banca. Eppure, 4 giorni fa, le banche hanno preso 150 miliardi. Dove vanno questi soldi? A risanare i loro bilanci, perché dentro sono piene di azioni Fiat che in questi anni sono franate, perché hanno palazzi comprati al triplo di quello che valgono oggi; perché sono morte”. La ricetta di Grillo sulla questione del credito è radicale: “Se devono risanare il loro per non fallire, è meglio farle fallire; è molto meglio nazionalizzarne qualcuna”. Poi sull’intera questione, così attuale e così viva nella cronaca quotidiana, dal palco fa un affondo durissimo: “In Grecia si sono suicidati quasi 2700 persone; noi cominciamo ad imboccare quella china lì. Ma io devo ammazzarmi per pagare un debito in banca, per pagare un mutuo? Si devono ammazzare loro, noi dobbiamo tornare a vivere”.

QUI I VIDEO DELL'INTERVENTO DI GRILLO DAL PALCO DI REGGELLO

Parla, gesticola, è picchia a destra e sinistra. Ce n’è per tutti: “l’abc del nulla” ovvero Alfano, Bersani e Casini; il primo Ministro Monti si trasforma in “Rigor Montis”; l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, è citato come “Minchionne”. In tutto questo tourbillon frenetico c’è spazio soprattutto per il programma del Movimento 5 Stelle, i temi cari su cui si raccoglie l’esperienza dei grillini da sempre: trasparenza, diritto ad internet, energia, rifiuti, ed un no forte e chiaro al finanziamento pubblico alla politica e all’editoria. Sulla prima casa è chiaro: “Noi non permetteremo mai che la prima casa venga pignolata”. E sulle tasse lo è ancora di più: “La politica sono i soldi, la politica fiscale. Noi vogliamo sapere dove vanno a finire i nostri soldi, è semplice. Vogliamo la destinazione d’uso delle nostre imposte, vogliamo che siano introdotto il sistema del bilancio partecipativo. Da lì decidere dove destinare le tasse: se fare un inceneritore o una pista ciclabile. Se le mie tasse servono a comprare 25 cacciabombardieri, a dare un miliardo di euro alla politica o ai giornali, io voglio avere la possibilità di dire no”.

VENDOLA – L’analisi infine passa alle tribolate vicende nazionali, le inchieste che stanno travolgendo, in un testa coda improvviso, il nord come il sud. Grillo ammette di aver sbagliato ad appoggiare Vendola in Puglia ma allo stesso tempo è sicuro che la campagna di delegittimazione del leader di Sel, come dei vertici della Lega percorre un disegno preciso, “spazzare via le opposizioni”. “Bossi, Vendola e adesso toccherà a Di Pietro, e dopo Di Pietro, sono sicuro, aspettatevelo tranquillamente che cercheranno di far fuori me”.

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