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Elezioni Sesto Fiorentino, al confronto tra candidati a sindaco è scontro Falchi - Toccafondi

Il candidato dei 3V è collegato da casa perché senza Green pass. Brunori del centrodestra: “Dopo 76 anni abbiate il coraggio di cambiare”

“Il Green pass è illegittimo e discriminatorio. La prima ordinanza che farei da sindaco sarebbe quella di vietarlo sull'intero territorio comunale”.

Parte così Luca Bandini, esponente del Movimento '3V' candidato a sindaco di Sesto Fiorentino, al confronto tra candidati organizzato da La Nazione al centralissimo multisala La Grotta di via Gramsci.

E' collegato da casa, via computer, proprio perché sprovvisto di Green pass. In presenza ci sono tutti gli altri candidati tranne quello di Italexit, l'avvocato Girolamo Andrea Coffari, non pervenuto.

Si parla di lavoro, infrastrutture, rifiuti e alleanze, per concludere con l'immancabile appello al voto. “Il tema del lavoro è nel nostro dna. Ci candidiamo per portare avanti quel progetto di sinistra che cinque anni fa con Falchi sembrava prendere vita ma che è finito nel nulla”, dice Daniele Lorini di Sesto Popolare.

Contro la compagine di Lorenzo Falchi, sindaco uscente e che tenta il bis forte di una coalizione corazzata, si scaglia più volte Gabriele Toccafondi, il candidato di Italia Viva. Se la prende soprattutto con il Pd, bersaglio di tutta la campagna, piuttosto che con il primo cittadino uscente.

“Come fate a rinnegare tutta l'opposizione che avete fatto a Falchi?”, chiede Toccafondi, che mette più volte il dito nella piaga dell'aeroporto. “Siete sempre stati favorevoli all'ampliamento e ora vi rimangiate tutto”.

Falchi che a Toccafondi, dopo l'ennesima frecciata, non le manda a dire: “Vuoi dare lezioni di coerenza tu, che sei da venti anni in parlamento, sei passato da Berlusconi a Renzi, dalla compagnia di Previti alla Minetti fino a votare Ruby nipote di Mubarak?”, attacca il sindaco, ed è il momento dell'ovazione più forte dalla platea.

Daniele Brunori del centrodestra, e non è certo un discorso nuovo, fa appello al cambiamento. “Qui governano da 76 anni sempre gli stessi. Vi pare che vada tutto bene? Non vedete una città depressa, da dove gli imprenditori scappano? L'alternativa siamo noi”, dice alla platea. Ed evoca lo spauracchio del commissariamento della renziana Sara Biagiotti, nel 2016, sfiduciata da 8 consiglieri dem: “Guardate la loro litigiosità, il rischio è di un altro commissariamento”.

Giovanni Policastro, del Movimento 5 Stelle, non punge, anzi. “Non lo nego, con l'amministrazione Falchi abbiamo avuto contatti”, dice, apprezzando l'amministrazione uscente sul no ad aeroporto ed inceneritore e sull'aumento della differenziata grazie al porta a porta. “Ma il futuro è nella strategia rifiuti zero: riduci, ricicla, riusa”.

Alla fine, il più rilassato pare proprio Falchi, che molti danno per eletto già al primo turno. “Minimo puntiamo al 60%”, dicono dallo staff. Vedremo.

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