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Elezioni regionali Toscana 2020

Elezioni regionali, Giani: “Poche differenze con sinistra e 5 Stelle”. Ma Fattori: “Hai bevuto?”

Il candidato del centrosinistra spera nel voto disgiunto, anche la pentastellata dura: “Per 5 anni ignorati o presi a pesci in faccia”

“Sull'80% delle tematiche, dall'acqua pubblica all'economia circolare fino al Recovery fund, abbiamo posizioni simili con sinistra e 5 Stelle. Perché dobbiamo vivere questa situazione? Dobbiamo superare il pericolo che il centrodestra possa vincere”.

Questo l'appello di Giani a Tommaso Fattori e Irene Galletti (più che altro ai loro elettori, affinché puntino sul voto disgiunto) al termine del confronto a 7, presenti tutti i candidati presidente alle elezioni regionali di domenica 20 e lunedì 21 settembre, organizzato nel pomeriggio di mercoledì da La Nazione e Rtv38 al Teatro Puccini.

Le riposte dei due candidati tirati in ballo non sono state però delle più concilianti. “Se Giani vede queste vicinanze, forse ha bevuto un po' prima di questo dibattito”, dice Fattori, candidato di Toscana a Sinstra. E Galletti (M5S): “Occasioni c'erano ma negli scorsi 5 anni in Regione siamo stati o ignorati o presi a pesci in faccia”.

Insomma, l'appello all'unità “contro il pericolo centrodestra”, a pochi giorni dal voto, pare cadere nel vuoto.

Quanto al resto, le parole 'immigrazione' e 'sicurezza', temi solitamenti esasperati dal centrodestra, in un'ora e mezzo di confronto, il primo e unico tra tutti e sette i candidati (in realtà 6, Marco Barzanti del Pci era sostituito dal candidato a consigliere Vladimiro Spinelli), non sono state pronunciate nemmeno una volta.

Segno dei tempi. Quindi sono spariti gli immigrati? O non c'è più alcun crimine nelle strade? No. Semplicemente, forse è la conseguenza di una campagna elettorale che la Lega, dopo la 'lezione' emiliana, ha impostato in maniera nettamente diversa rispetto a quelle a cui eravamo abituati.

“Parlare di immigrazione, fare le 'citofonate' come a Bologna, in Toscana non paga”, il ragionamento di chi ha contribuito ad impostare la campagna di Susanna Ceccardi.

Toni più soft (“ma al Lega è un lupo ora travestito da agnello”, commentava questa mattina il sindaco Nardella) che forse hanno spiazzato anche il Pd e il centrosinistra, cui è venuto meno uno spunto sul quale attaccare.

I due candidati 'falce e martello', Salvatore Catello per il Partito comunista e Spinelli per il Partito comunista italiano, chiedono, con poche differenze l'uno dall'altro, la ripubblicizzazione dei settori strategici dell'economia (sanità, trasporti, istruzione) e l'intervento pubblico per tutelare e garantire le persone più fragili, un posto di lavoro per tutti sicuro e dignitoso (anche nel salario).

E l'uscita dall'Unione Europea perché “quest'Europa ci presta soldi a condizioni capestro e porta avanti politiche liberiste che vanno contro gli interessi dei lavoratori e a vantaggio dei grossi gruppi capitalistici. Pensiamo ad Amazon che paga solo il 4% di tasse in Irlanda e fa profitti miliardari”.

Tra i candidati c'è pure Tiaziana Vigni, del 'Movimento 3v' (Vaccini vogliamo verità), che chiede di “tutelare i bambini dai vaccini” e non vuole i vaccini anti Covid obbligatori.

Su molte questioni la convergenza tra Fattori e Galletti è forte, a partire da temi come strategia 'rifiuti zero', economia circolare, ripubblicizzazione dell'acqua, potenziamento dei collegamenti ferroviari con Pisa invece dell'ampliamento dell'aeroporto di Peretola.

Sui rifiuti attacco reciproco tra Giani e Ceccardi. “Abbiamo bisogno di salvaguardare l'ambiente, la capacità di trasformare il rifiuto in un prodotto. Servono piccoli impianti di compostaggio e riciclo. I 10 maxi termovalorizzatori che vuole la Lega di Salvini non possono avere luogo in Toscana”, attacca Giani.

“Replico al 'mondo di sogni' di chi parla rifiuti zero e anche di Giani, che non parla di tutte le discariche che hanno aperto le amministrazioni che ha sostenuto e che continueranno ad aprire, dei vecchi inceneritori che vogliono aprire coi carri armati quelli sì dannosi per la salute. Purtroppo diciamo - contrattacca Ceccardi -, che c'è una frazione di rifiuto che non può essere smaltita con la raccolta differenziata”. Ultimi giorni di campagna elettorale, poi domenica e lunedì si vota.

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