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Elezioni regionali Toscana 2020

Elezioni regionali, Ceccardi: “Io né fascista né antifascista”

Bufera sulla candidata della Lega, Bonafè (Pd): “Inaccettabile mettere su stesso piano fascismo e antifascismo, chi è per libertà e democrazia non può che essere antifascista”.

“Non sono né fascista né antifascista”. A dirlo, all'interno di un'intervista uscita questa mattina su Repubblica Firenze, è Susanna Ceccardi, l'europarlamentare della Lega candidata a presidente della Regione per il centrodestra.

“Io sono anti ideologica. Vengo anch'io dalla storia rossa, sono nata nel 1987 ma ho una famiglia di tradizione di sinistra, il fratello di mio nonno era un partigiano e fu ucciso dai fascisti. Non sono né fascista né antifascista, aveva un senso la domanda allora, nel 1944. Oggi è troppo facile dirsi antifascisti con un nemico che non esiste. Sono dalla parte dei temi”, la risposta di Ceccardi alla domanda 'lei è antifascista''.

Parole che hanno scatenato dure reazioni. “Ceccardi esce allo scoperto: vorrebbe riportare la Toscana indietro. Non è accettabile mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, perché il fascismo è negazione della Libertà e della Democrazia, e chi è per la Libertà e la Democrazia non può che essere antifascista”, dice ad Askanews la segretaria regionale del Pd Simona Bonafé.

"Non si può rinunciare ai valori della nostra Costituzione antifascista per strizzare l'occhio a organizzazioni neo-fasciste sperando di incassare qualche voto. La candidata leghista - continua Bonafè - sostiene che il nemico non esiste più e invece c'è ancora: si chiama intolleranza, razzismo, antisemitismo, ricerca di capri espiatori e si nutre, spesso, proprio dell'indifferenza e della superficialità verso questi temi. Per questo noi siamo orgogliosamente antifascisti e lo diciamo forte”.

Citato da Repubblica, replica anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Contro ogni forma di fascismo non si può mai abbassare la guardia o far finta che sia solo una cosa del passato. Inviterò l’onorevole Ceccardi l’11 agosto alla cerimonia annuale per la Liberazione di Firenze dai nazifascisti. Così si renderà conto di cosa significa per i fiorentini ricordare il sacrificio di vite umane per liberare la città da una dittatura violenta e razzista. Sarò ben lieto di vederla partecipe perché la memoria di Firenze appartiene a tutti, anche a Ceccardi, che lo voglia o no".

Secca replica anche della Cgil. “L’antifascismo è uno dei valori fondanti della nostra Costituzione, un valore quanto mai attuale oggi in presenza del risorgere di inquietanti forme di razzismi e fascismi di vario tipo. Non è un vezzo ideologico di una parte, ma sta alla base della nostra democrazia e delle nostre istituzioni ed è grave non riconoscere questa cosa o sminuirla, soprattutto in una regione come la Toscana, che ha visto il protagonismo della Resistenza e ha pagato enormi tributi di sangue nella guerra di Liberazione. E’ grazie all’antifascismo se la Toscana è da sempre terra di democrazia, libertà, accoglienza. E’ una conquista dell’antifascismo se ci sono libertà d’opinione e libere elezioni democratiche, come quelle per le regionali toscane tra poche settimane, e se anche le donne possono votare o candidarsi a gestire la cosa pubblica. Col fascismo non era così. Vi pare la stessa cosa?”, chiede Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana.

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