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Elezioni regionali Toscana 2020

Ceccardi, ancora insulti. Dopo Giani, il presidente Rossi: "E' una guitta"

La sindaca di Empoli Brenda Barnini (Pd): "Non è garanzia per i diritti delle donne". Le opposizioni in consiglio regionale abbandonano l'aula per protesta

Prosegue la bufera su Giani per le "frasi sessiste" rivolte dal candidato del centrosinistra alle prossime regionali all'indirizzo della sua antagonista di centrodestra, Susanna Ceccardi.

Oggi Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno abbandonato i lavori del consiglio regionale, quando è stata respinta a maggioranza la richiesta - avanzata dal portavoce dell'opposizione Jacopo Alberti - di anticipare la discussione sull'ordine del giorno per manifestare solidarietà alla candidata del centrodestra toscano.

Critiche nei confronti della decisione di continuare comunque l'ordine dei lavori “secondo la cronologia degli atti iscritti”, sono state manifestate da Maurizio Marchetti (Forza Italia), Paolo Marcheschi (Fratelli d'Italia), Elisa Montemagni (Lega).

"Il presidente Eugenio Giani è ormai inadeguato a esercitare il ruolo di garante dell’istituzione del consiglio regionale - ha tuonato Marcheschi -. Da arbitro si è trasformato in giocatore, uno di quei giocatori che non disdegna colpi bassi. Si è messo a fare attacchi sessisti contro la sua competitor, Susanna Ceccardi, in campagna elettorale".

"Ha così coinvolto nel disonore l’intero consiglio regionale, proprio perché parla da presidente del consiglio - attacca ancora Marcheschi -. L’istituzione non può assolutamente ritrovarsi nelle parole di attacco violento nei confronti di una parlamentare europea, che si è messa a disposizione per fare una campagna elettorale sui temi e non a colpi di offese personali".

"Sconcertante poi l’utilizzo dell’aula a difesa di Giani - conclude il consigliere regionale - il Pd si è arroccato in una difesa ad oltranza per non far discutere un ordine del giorno che il centrodestra aveva presentato sulle inqualificabili parole sessiste rivolte da Giani a Susanna Ceccardi. E bessuna donna del Pd si è alzata per esprimere solidarietà alla Ceccardi”.

Ad annunciare l'abbandono dell'aula il portavoce dell'opposizione, a fronte dell'orientamento manifestato dal presidente Eugenio Giani e confermato dal capogruppo del Pd, Leonardo Marras. Disponibilità ad anticipare la discussione era stata espressa anche dalla consigliera Irene Galetti, candidata del Movimento 5 Stelle.

Intanto la campagna elettorale per le regionali in Toscana continua fatalmente a ruotare intorno alla figura dell'ex sindaco di Cascina.

Il presidente uscente Enrico Rossi invita "i cittadini toscani" a "non ascoltarla neppure". Poi attacca duramente: "La Ceccardi non è una donna al guinzaglio ma una prima attrice, la zarina di quella compagnia itinerante di guitti messa su da Salvini per calcare le piazze d'Italia e della Toscana".

E se Rossi definisce la candidata del centrodestra "prima attrice di una compagnia di guitti", la collega Brenda Barnini, sindaca di Empoli (Fi), ritiene che Susanna Ceccardi "non garantisce i diritti delle donne".

"Dubito fortemente che la candidatura di Ceccardi, per quanto donna, possa essere in qualche modo di garanzia per i diritti delle donne e nella diffusione di un modello culturale e di società rispettoso del ruolo delle donne" ha detto Barnini.

La sindaca di Empoli 'tira le orecchie' anche al suo candidato: "Eugenio Giani ha usato parole sbagliate nei confronti della Ceccardi, perché non tengono conto della differenza di genere. Quella metafora ("è al guinzaglio di Salvini", ndr) riferita a un uomo non avrebbe avuto un' accezione sessista ma solo descrittiva del rapporto tra il soggetto e il loro capo politico. Nel caso di una donna, invece, assumono un altro valore e per questo non andavano usate".

Sulla 'polemica del guinzaglio' è intervenuto anche Enrico Rossi: "Le polemiche su una frase infelice detta dal candidato presidente per il centrosinistra in Toscana, Eugenio Giani, stanno oscurando la gravissima affermazione di Susanna Ceccardi, 'se perdo torno a Bruxelles' - ha detto Rossi -. È come dire che quello che sto dicendo in questa campagna elettorale, qualora perdessi, come è probabile - giacché lei stessa dice che è difficile vincere - non avrà nessun valore, non sarà tema per battaglie da condurre dagli scranni del consiglio regionale, ma saranno parole vuote che finiranno nel nulla".

"Se quella di Giani è stata un'invettiva inappropriata, queste affermazioni della Ceccardi sono un vero insulto a tutti i cittadini e agli elettori della Toscana. Questa modalità itinerante, dal comune di Cascina, che da sindaca ha lasciato anzitempo, all'Europa, alla Regione per poi essere già pronta a tornare in Europa, è semplicemente aberrante e svela un'idea dell'impegno politico che poco ha a che fare con i problemi dei cittadini ma è piuttosto simile a un teatrino in cui esporsi e interpretare un ruolo, quanto più importante e ben pagato è possibile - conclude Rossi -. C'è solo un modo da parte dei cittadini toscani per ripagare la Ceccardi di tanta sfrontatezza. Non ascoltarla neppure. La Ceccardi non è una donna al guinzaglio ma una prima attrice, la 'zarina', di quella compagnia itinerante di guitti messa su da Salvini per calcare le piazze d'Italia e della Toscana".

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