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Sfida rosa per la corsa alla Regione: Bonafè-Ceccardi in pole

Finisce l'era Rossi: centrodestra all'assalto. Candidature decisive, il Pd pensa alle primarie

In molti comuni ancora non si conosce la lista degli eletti, in altri ancora ci si affanna in vista dei ballottaggi. Neanche sono finiti i commenti sull'esito delle elezioni europee e comunali di domenica scorsa, che già impazza la corsa verso le regionali del prossimo anno.

La data ancora non c'è, ma entro il mese di maggio 2020 dovrà essere eletto colui (o colei) che succederà ad Enrico Rossi: finisce un'era dopo dieci anni da governatore e i dieci precedenti da assessore alla sanità. E già impazza il toto-nomi.

Il Partito democratico, un po' rinfrancato dall'esito del 26 maggio, pensa alle primarie per decidere il nome del candidato. In campo potrebbero scendere il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e lo zingarettiano-gentiloniano Federico Gelli (o, perché no, la sua "pretoriana" Monia Monni). In picchiata, invece, le quotazioni dei turborenziani Luca Lotti e Stefania Saccardi, che fino ad alcuni mesi fa sembravano a molti in pole position. 

Primarie sì, a meno che a scendere in campo non sia direttamente la segretaria regionale del partito, Simona Bonafè, reduce da un eccellente risultato personale, avendo raccolto alle recenti europee 169 mila preferenze (di cui 63 mila in Toscana): è la più votata del Pd nella circoscrizione centro.

Potrebbe dunque profilarsi una sfida tutta al femminile fra centrodestra e centrosinistra, con il Movimento 5 Stelle che, dopo la batosta subita, sembra non essere in grado di competere per Palazzo Strozzi Sacrati. Susanna Ceccardi della Lega - per lei 48 mila preferenze alle europee (di cui 32 mila in Toscana) - rimane infatti la favorita numero uno per essere la candidata del centrodestra.

La Lega, forte alle europee, ha però ottenuto alle comunali dati sensibilmente inferiori in molti comuni: su tutti Firenze. Un dato che ha dato fiato agli alleati di centrodestra per contestare la scelta di alcune candidature, a partire di quella di Ubaldo Bocci.

Così ecco che, per la corsa alla Regione, si è fatto avanti il senatore Massimo Mallegni, Forza Italia, partito che però non è uscito certo rafforzato da questa tornata elettorale (in Toscana come su scala nazionale).

E allora ecco tornare fuori i nomi del giornalista lucchese Paolo Del Debbio, e dei sindaci che, per la prima volta nelle loro città, hanno espugnato le roccaforti rosse: Alessandro Ghinelli di Arezzo, Francesco Vivarelli Colonna di Grosseto, o Alessandro Tomasi di Pistoia e Diego Petrucci di Abetone-Cutigliano, questi ultimi entrambi di Fratelli d'Italia, partito che in molti comuni ha effettuato il sorpasso sugli uomini di Berlsuconi.

Insomma si profila una partita apertissima, in cui la scelta delle candidature sarà decisiva. Con il centrodestra che, dopo aver scavalcato ormai stabilmente il centrosinistra, parte favorito nella gran parte della regione. Ma un Pd che rimane predominante nella provincia di Firenze, che da sola conta un terzo degli abitanti della Toscana. Sarà una bella sfida, e per la prima volta davvero incerta.

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