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Enrico Rossi: "Non mi candido, resto governatore"

Saccardi verso Roma, Giani scalpita ma a Firenze tornerà anche Luca Lotti. Renzi nel collegio Firenze centro

Enrico Rossi non si candiderà alle prossime elezioni politiche. "Mi sembra giusto onorare il mandato ricevuto dai cittadini", ha detto in una intervista pubblicata stamani dal quotidiano La Nazione, "resto per unire la sinistra". Una linea che il governatore ha tenuto ieri anche intervenendo alla conferenza regionale programmatica del Partito democratico: "Io non sono il nemico del Pd e il Pd non è mio nemico", ha sottolineato. 

Inizia così a comporsi il mosaico politico in vista delle elezioni politiche che con ogni probabiltà si terranno a marzo (con il 4 che in questi giorni viene data come data più gettonata). Con Rossi che si tiene stretto la poltrona di Palazzo Strozzi Sacrati è rimandata la corsa al suo successore. Ma nel frattempo qualcuno potrà farsi da parte. Come Stefania Saccardi, data dai rumors come probabile candidata ad un seggio in Parlamento. La sua posizione nella corsa alla Regione si è indebolita con la polemica sulle case non dichiarate e l'affitto nell'immobile della curia.

"Se qualcuno si candiderà dovrà dimettersi", avverte in ogni caso Rossi nell'intervista a La Nazione. Se Saccardi se ne andrà da Firenze la strada in Regione si apre per Eugenio Giani, per il quale però non si può escludere la richiesta di una candidatura per Roma. Il vero favorito per il ruolo di futuro governatore, però, è ora Luca Lotti, che potrebbe tornare a Firenze anche come sindaco. Proprio le due poltrone che più fanno gola allo stesso Giani.

Intanto ieri Renzi ha fatto sapere di voler candidare gli esponenti più forti e rappresentativi del Partito democratico nei collegi uninominali alle prossime politiche. Sarà lui stesso, dunque, a correre alla Camera nel collegio di Firenze centro.

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