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Verso le elezioni

Schmidt, prima di Palazzo Vecchio c’è l’esame per Capodimonte

Non dovesse essere scelto, più complicato riproporre il nome come candidato sindaco

Gli endorsement, più o meno prestigiosi e più o meno interessati, continuano ad arrivare quasi quotidianamente, sia a livello locale che nazionale. Specialmente dopo l’ultima polemica col sindaco Dario Nardella su sicurezza e guardie armate. Ma il direttore degli Uffizi Eike Schmidt continua a trincerarsi nel suo ‘non confermo e non smentisco’, diventato quasi un alias in questi due mesi, da quando ha iniziato a circolare il suo nome come possibile candidato del centrodestra per Palazzo Vecchio.

Spinto soprattutto da Fratelli d’Italia, magari potrebbe parlare di questa ipotesi anche con Matteo Salvini, qualora il 3 dicembre il leader leghista dovesse fare tappa agli Uffizi. Fra due settimane infatti il ministro dei Trasporti è atteso a Firenze per la manifestazione insieme all’estrema destra francese e tedesca di Rassemblement national e Alternative für Deutschland con Marine Le Pen e Alice Wiedel, non proprio le compagne di viaggio ideali per incontrare Schmidt. Che sicuramente non scioglierà il nodo prima di gennaio: in assenza di una investitura ufficiale sarebbe autolesionista scoprire le carte con così largo anticipo, ma non solo.

Per Schmidt il primo appuntamento dedicato al post Uffizi (che lascerà a malincuore dopo due mandati) è in realtà l’esame orale per la direzione del museo di Capodimonte, in programma a fine mese, negli stessi giorni in cui diventerà a tutti gli effetti un cittadino italiano.

Il suo nome è quello più accreditato (anche) per il complesso ospitato nell’omonima reggia napoletana. A fine dicembre o inizio gennaio il ministro Gennaro Sangiuliano annuncerà le proprie scelte. Certo qualora Schmidt fosse “bocciato”, diventerebbe più complicato per i suoi sponsor, primo tra tutti proprio il titolare della Cultura, riproporre il suo nome per la corsa a Palazzo Vecchio. Viceversa, una sua nomina a Capodimonte, non gli impedirebbe di essere candidato a sindaco né lo obbligherebbe a lasciare la carica dopo pochi mesi qualora uscisse sconfitto dalle amministrative (a differenza di un’eventuale elezione).

L’ultimo sondaggio di Renato Mannheimer, pubblicato su La Nazione, regala qualche speranza al centrodestra a patto di azzeccare il candidato ancor prima del programma. Al momento il centrosinistra non andrebbe oltre il 38% e, soprattutto, quasi un elettore su tre (il 29%) si dichiara incerto. Con questi numeri e una candidatura forte e il più possibile trasversale, l’ipotesi ballottaggio appare tutt’altro che improbabile.

Schmidt: "Non ho palla di cristallo”

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