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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2019

Elezioni, in studio c'è CasaPound: Nardella e Watte disertano il confronto

La Cgil: "Non dare legittimità a forze di ispirazione fascista". Bocci attacca: "E' il sindaco 'sfuggente', non gli conviene partecipare"

Nuova polemica e nuovo 'boicottaggio' di un dibattito fra candidati sindaci, per protestare contro la presenza in studio del candidato della lista di estrema destra CasaPound.

E' successo oggi, nella tribuna elettorale andata in onda al TgR, il telegiornale Rai regionale. Già nei giorni scorsi un confronto all'istituto Marco Polo era saltato per il 'no' di Nardella e Bundu di partecipare ad un cofronto pubblico con Saverio Di Giulio, il candidato sindaco di CasaPound alle elezioni (nel confronto della Certosa, il 6 maggio scorso, parteciparono tutti e 9 i candidati sindaci. In quell'occasione Antonella Bundu, la candidata della sinistra fiorentina, seduta proprio accanto a Di Giulio, fu l'unica ad avere il coraggio di chiedere pubblicamente la chiusura di CasaPound).

"Firenze ha una identità, una storia e dei valori molto chiari a cominciare da quelli dell''antifascismo. Dopo quello che è successo a Casal Bruciato (le proteste anti-rom, fomentate da esponenti di CasaPound e Forza Nuova, fatti per i quali la procura di Roma ha aperto un fascicolo con decinde di indagati, ndr) e dopo le dichiarazioni che abbiamo sentito qui a Firenze sulla 'cittadinanza italiana per discendenza', ho deciso di non partecipare a iniziative con il candidato di Casapound Di Giulio", ha spiegato il sindaco Dario Nardella.

"Di fronte a gesti e parole che ricordano il fascismo e il razzismo si deve tracciare una linea di demarcazione molto chiara e io lo faccio prima di tutto per rispetto della storia e dei valori di Firenze", ha aggiunto il primo cittadino.

Il cofronto di oggi è stato disertato anche da Mustafa Watte, il farmacista fiorentino 33enne con padre siriano e madre tunisina candidato sindaco per la lista Punto e a Capo.

"Continuano a chiamarci a incontri dove è prevista la partecipazione di un rappresentante di CasaPoud. Si tratta di una organizzazione che fa apologia di fascismo. Gli appartenenti sono omofobi e razzisti. Punto e a Capo si riconosce nei valori democratici e del antifascismo e non parteciperà a nessun incontro dove è prevista la presenza di CasaPound", ha scritto in una nota Watte.

Antonella Bundu, che aveva disertato il confronto con gil studenti, attacca il sindaco. "L'antifascismo non si deve praticare solo in campagna elettorale. Noi i fascisti li contrastiamo tutti i giorni nelle piazze e nei quartieri. Cosa hanno fatto in questi anni le istituzioni cittadine per arginare questa deriva e non permettere le attività di un'organizzazione dalle cui fila proveniva l'assassino di piazza Dalmazia?", chiede Bundu.

Protestano per l'assenza di Nardella anche i candidati Valleri (Libera Firenze), Lasso (i Verdi) e Ubaldo Bocci, il candidato del centrodestra. "Ormai è il sindaco sfuggente, evidentemente gli consigliano di non partecipare", le parole di Bocci. E Andres Lasso dei Verdi lancia il guanto di sfida: "Non è la prima volta che mi trovo da solo a contrastare le posizioni dei  miei concorrenti di destra e di liste civiche. Così facendo si viene meno ad un principio base della democrazia: che agli elettori sia permesso di ascoltare e confrontare le proposte in campo. Se il candidato di Casa Pound gli rende impossibile partecipare ad eventi che coinvolgano tutti, lo invito ad un confronto a due con me".

La Cgil fiorentina invece appoggia pienamente la scelta di boicottare i dibattiti dove partecipano esponenti di CasaPound. “La Cgil chiede da sempre la chiusura di sedi e gruppi che si ispirano al fascismo. Non ne possiamo più di saluti romani, razzismo, xenofobia. Apprezziamo la coerenza di Nardella e Watte, la Cgil condivide e sostiene la scelta di non dare legittimità a forze di ispirazione fascista. I gruppi che si richiamano al fascismo, Costituzione alla mano, dovrebbero essere sciolti: lo chiediamo al Ministro degli Interni e al Parlamento”, afferma Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze.

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