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Elezioni 2018

Elezioni 2018, la candidata di Liberi e Uguali Sandra Gesualdi: “Redistribuire la ricchezza, scuola e sanità pubbliche”

Nota per le battaglie sui diritti civili, l'ultima sul biotestamento: “In Italia c'è bisogno di sinistra”

Sandra Gesualdi è la candidata di Liberi e Uguali nel collegio uninominale della Camera Toscana 1, che comprende i quartieri 1, 2 e 5 di Firenze. Giornalista, 46 anni, una figlia ventenne, ha accettato di candidarsi con LeU perché “è l'unico soggetto politico impegnato per la ricostruzione di una vera sinistra, di cui Italia ha estremamente bisogno”.

Impegnata da sempre in politica, è nota per le sue battaglie sui diritti civili, ultima quella sul biotestamento, al fianco del padre Michele Gesualdi, allievo di don Milani ed ex presidente della Provincia, recentemente scomparso.

“La priorità per il Paese è la riduzione delle diseguaglianze, da raggiungere con la redistribuzione della ricchezza - sottolinea -. Si può fare solo con la progressività delle imposte, come specifica anche l'articolo 53 della Costituzione. La flat tax della destra invece farebbe pagare la stessa aliquota a un operaio e a un milionario”.

Nel caso venisse eletta, qual è la prima proposta di legge che porterebbe in Parlamento?

Un pacchetto di leggi, ce ne sono di prioritarie su istruzione, diritti e lavoro. Dal completamento della legge sulle unioni civili, da rendere ugualitarie al matrimonio, allo ius soli, il riconoscimento di cittadinanza per tutti quei ragazzi che sono nati in Italia da genitori stranieri e hanno studiato qui. La scuola poi deve essere gratuita: non più bonus ma investimenti per tutto il ciclo della conoscenza, affinché possa diventare gratuito per tutti dai nidi all'università, così da combattere anche la dispersione scolastica.

La sicurezza è un tema centrale della campagna elettorale: come si affronta?

Una cosa è la sicurezza, un’altra la percezione della sicurezza. Oggi si discute molto sulla seconda, con il gran vociare della destra su carcere e punizione. Importante la certezza della pena e il processo in tempi ammissibili, tuttavia sono amareggiata per la mancata approvazione da parte del governo della riforma dell’ordinamento penitenziario. Se si parla di sicurezza, si deve parlare sopratutto di prevenzione e rieducazione del condannato, come prescrive l'art.27 della Costituzione.

Altro tema scottante è l'immigrazione. Come va affrontata questa sfida?

Con raziocinio, con una vera politica di integrazione e con un maggiore peso dell’Italia all’interno dell’Europa. Abolirei la Bossi-Fini introducendo permessi di ricerca lavoro e sistemi di ingresso regolari in cui tutti i Paesi europei facciano la propria parte. E’ anche nelle istituzioni europee che il problema va posto e risolto. E prendere da esempio la Toscana con il progetto riuscito dell'accoglienza diffusa, tra i tanti comuni. Gli immigrati sono solo l'8% della popolazione, non c'è una invasione come le destre ci fanno credere.

Lavoro. Quale ricetta contro la povertà? Quali i provvedimenti più urgenti per l'occupazione?

Riforma immediata del Jobs act, con reintroduzione dell'articolo 18 e delle tutele anche ai contratti determinati. E poi investimenti sul lavoro. È questione di scelte, ma i soldi ci sono: in spese militari spendiamo 27 miliardi l'anno, il bonus degli 80 euro di Renzi è costato 9 miliardi, assumere 500 mila giovani under 35 a 1.500 euro netti al mese costerebbe 10 miliardi. La politica è fatta di scelte. E poi il sindacato deve tornare ad essere un interlocutore.

Sanità: modello pubblico o privato? Come la pensa sui vaccini?

Modello pubblico, perché la sanità deve essere un diritto innegabile. Oggi 12 milioni di italiani non si curano perché non se lo possono permettere. La sanità pubblica deve rilanciarsi con investimenti pluriennali, puntando sulla prevenzione e sull'assistenza delle fasce più deboli. Occorre anche una riforma a livello nazionale per avere linee di indirizzo comuni in tutte le Regioni. E' importante anche rinvigorire la rete dei servizi territoriali, il punto di contatto più vicino ai cittadini. Il presidio fiorentino di Santa Rosa per esempio non deve essere chiuso. I vaccini sono sacrosanti ma non si può lasciare fuori dalla scuola un bambino non vaccinato.

Infrastrutture. Tra poco finiranno i lavori della tramvia, su Alta velocità e aeroporto invece la situazione è incerta. Come muoversi?

E' necessario puntare sulle tramvie, oltre a quelle che saranno inaugurate in estate servono collegamenti anche con il sud della città. Lo abbiamo visto con la neve: la tramvia ha funzionato sempre. All'ampliamento di Peretola dico no, perché ci sono troppi pericoli ambientali accertati: meglio il potenziamento del Galilei di Pisa, dove da Firenze in treno si potrebbe arrivare in 30 minuti. Sull'alta velocità sono già stati spesi tanti soldi, ora va portata a termine, ma nel massimo rispetto del territorio e delle collettività interessate

Alleanze politiche. Dopo le elezioni con chi potete dialogare?

Con chi mostrerà la nostra visione del Paese. Grandi coalizioni mai, è impensabile allearsi con la destra. Anche il Partito democratico però ha infiltrazioni di destra. Nel mio collegio il Pd candida l'ex Forza Italia Toccafondi, contrario all'aborto e al testamento biologico. Come sottosegretario all'istruzione ha dato un sacco di soldi alle private. Agli elettori di sinistra dico: come potete votare per lui?

Ritorno di forze estremiste, come comportarsi?

Il risorgere dell'estrema destra è un pericolo. Movimenti che si richiamano esplicitamente al fascismo, come CasaPound e Forza Nuova, non avrebbero dovuto essere presenti alle elezioni, perché sono anticostituzionali. Vedo un ritorno della strategia della tensione, si alimenta la paura del diverso e dell'immigrato per creare le condizioni per un governo spostato a destra.

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