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Elezioni 2018

Elezioni 2018, Toccafondi: "Vogliamo ridurre le tasse a chi ha figli"

E' candidato all'uninominale nel collegio di Firenze per la lista "Lorenzin" nella coalizione del centrosinistra

Gabriele Toccafondi è attualmente sottosegretario all'istruzione. Ha militato a lungo in Forza Italia e poi nel Pdl, partito grazie al quale è stato eletto nel 2009 deputato per la prima volta. Nel 2013 è passato al Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano sostenendo i governi di larghe intese di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.  

Nel caso venisse eletto/a qual è la proposta di legge che porterebbe in Parlamento?

Incentivare la formazione tecnica superiore con sempre nuovi posti negli Istituti tecnici e nelle lauree brevi professionalizzanti perché abbiamo visto che sono strumenti che funzionano mettendo in relazione positiva il mondo della formazione con il mondo del lavoro. A oggi chi esce dagli Its trova lavoro subito in oltre 8 casi su 10 e trova una mansione per cui ha studiato e si è preparato. In un momento in cui la fame di lavoro soprattutto per i nostri giovani è così alta, abbiamo una strada sicura per dargli delle certezze.

La sicurezza è entrata a gamba tesa in campagna elettorale. La posizione del suo partito?

Rispetto delle regole e certezza del diritto. Tutti devono rispettare le leggi quale che sia la loro condizione e lo Stato deve garantire la punizione dei colpevoli e il risarcimento delle vittime. Per fare questo serve un apparato di controllo capillare del territorio, non a caso abbiamo non solo rinnovato il contratto di tutte le forze dell'ordine ma anche fatto partire un piano straordinario di nuove assunzioni e un sistema giudiziario efficiente, anche qui, dopo anni, abbiamo aumentato gli organici. Ad esempio, anche se nessuno lo dice, noi abbiamo inasprito le pene per furti e rapine. Dall’altra parte c’è solo chi urla e soffia su rabbia e paure.

Altro tema scottante è sicuramente l'immigrazione. Come va affrontata questa sfida?

Con buon senso e, anche qui, facendo rispettare le leggi. Chi scappa da guerre e persecuzioni ha diritto all’accoglienza come prevede la nostra Costituzione. Punto. Ma occorre rendere più veloce l’iter di accertamento dello status di rifugiato. Quanto ai flussi migratori vanno governati in due modi. Prima di tutto aiutando i paesi poveri e noi abbiamo aumentato come nessun altro gli investimenti in cooperazione internazionale, siamo uno dei Paesi del G7 più presenti in Africa coi nostri progetti. Poi combattendo contro i nuovi schiavisti, come sta facendo il collega Minniti, che speculano sulla disperazione di chi vuole attraversare il Mediterraneo mettendo ogni giorno le loro vite a rischio. Infine con una vera politica europea. Oggi nonostante gli impegni non tutti i paesi Ue accolgono i migranti. Oggi l'Italia dà alla Ue più di quanto riceva, bene, è giusto così, ma quei nostri soldi non possono certo aiutare qualcuno a alzare barriere di filo spinato alle proprie frontiere. Per queste elezioni è candidato alla Camera nel collegio uninominale di Firenze-Novoli-Peretola per la coalizione di centrosinistra.

Lavoro. Qual è la vostra ricetta contro la povertà? Quali i provvedimenti più urgenti per rilanciare un'occupazione stabile?

Mentre altri facevano convegni contro la povertà noi abbiamo introdotto il Rei, reddito l'inclusione sociale. Cioè un aiuto alle famiglie più bisognose in cambio di alcuni impegni: ad esempio i genitori si impegnano a mandare i figli a scuola e a seguire essi stessi corsi di formazione per trovare un lavoro. Puntare su chi crea lavoro ovvero gli imprenditori, solo così si darà dignità vera alle persone, altro che reddito di cittadinanza. Per il futuro poi abbiamo previsto aiuti specifici per le famiglie con figli perché oggi chi scommette sul futuro e decide di mettere al mondo un bambino rischia di scivolare indietro nella scala della ricchezza. Ad esempio noi proponiamo la gratuità degli asili nido e un sistema fiscale che come già avviene in altri Paesi, ad esempio la Francia, riduce le tasse un tanto a figlio. Abbiamo realizzato 1 milione di posti di lavoro in più, ma poco più della metà è stabile. Possiamo farne un altro milione concentrandoci però sul sostegno al lavoro stabile e di qualità. Come? Facendo costare di più il lavoro flessibile e meno quello indeterminato. Dal 1 gennaio ad esempio sono già in vigore sgravi contributivi per chi assume under 35 con contratti stabili. Stanno andando molto bene a dimostrazione che la strada imboccata è positiva.

Sanità. Su cosa puntare pubblico o privato? E i vaccini?

Sui vaccini occorre essere netti: stop a chi fa propaganda antiscientifica mettendo a rischio la salute dei nostri bambini. E’ giusto che a scuola tutti siano vaccinati: alunni, insegnanti, personale non docente. Grazie a Beatrice Lorenzin abbiamo aumentato il fondo sanitario nazionale dopo anni di tagli, ora però c’è da intervenire con più forza su quelle regioni che spendono male le risorse costringendo i propri cittadini a spostarsi in altre regioni per farsi curare. In quest’ottica la sanità pubblica universale e per tutti rimane uno strumento da rafforzare anche attraverso una sinergia col privato, pensiamo allo sviluppo che stanno conoscendo i contratti di welfare aziendale fra imprese e sindacati, con il fine ultimo di estendere a tutti e ovunque il diritto alla salute.

Infrastrutture. Tra poco dovrebbero finire i lavori della tramvia ma su Alta velocità e aeroporto la situazione è ancora incerta. Come muoversi?

Muovendosi. A Firenze abbiamo aspettato fin troppo. Le infrastrutture a Firenze vanno fatte presto e bene, il Governo dopo decenni ha investito tante risorse su Firenze. Siamo vicinissimi alla partenza di tutto il sistema delle tranvie, solo la linea 1 all’anno fa 14 milioni di passeggeri, vuol dire che funziona. La nuova pista dell’aeroporto e la chiusura di quella attuale serve a Firenze, aiuta l’economia, il turismo e migliorerà la vita di 30.000 persone he adesso lavorano e vivono vicino all’attuale pista. L’Alta Velocità è fondamentale per tutta la Toscana.

Alleanze politiche. Al governo con chi si può dialogare?

Con chi ha a cuore il futuro dell’Italia che è un grande paese civile, democratico ed europeo. Quindi non si dialoga con chi mette a rischio la nostra convivenza civile, con chi disprezza la democrazia e con chi vuole farci uscire dall’Europa.

Si può parlare di ritorno di forze estremiste?

S^ come nel resto d’Europa la grave crisi del 2007-2008 ha lasciato dietro di sé sacche profonde di malessere economico e sociale in cui le forze estremiste anti-sistema e anche antidemocratiche hanno preso piede. Sta succedendo anche qua in Italia e forse è il caso che tutti quanti ci riflettano bene prima di andare a votare perché la democrazia e la libertà non sono un bene acquisito per sempre, ma un patrimonio che va conservato e difeso ogni giorno.

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