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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Edilizia scolastica, rapporto Legambiente: Firenze 14esima

Firenze sale insieme a tre capoluoghi di Provincia toscani nella top 20 delle città con la migliore edilizia scolastica. Tra i fattori di rischio: eliminato l'amianto c'è da approfondire sul radon

Le scuole Toscane godono di buona salute.  Le cure, in termini d'interventi, degli ultimi anni hanno giovato alle vecchie ossa delle strutture scolastiche. I dati sono stati forniti da Legambiente nel 11°rapporto annuale “Ecosistema Scuola”. Nello studio sono state analizzate tutti gli edifici scolastici della penisola, di cui  circa il 65% è antecedente al 1974, anno dell’entrata in vigore dei provvedimenti per le costruzioni localizzate in aree sismiche.  
PARAMETRI - I parametri della ricerca, formati da più componenti, si basano su tre linee fondamentali: la prima anagrafica degli edifici, la seconda sui  servizi messi a disposizione dalle istituzioni scolastiche e la terza riguarda le situazioni di rischio come la presenza di amianto e radon.
La Toscana è tra le regioni più virtuose per la manutenzione ordinaria e straordinaria a braccetto con Emilia Romagna e  Piemonte. Firenze insieme a Bologna sono tra i  capoluoghi dove s’investe di  più. Quattro centri toscani entrano nella top 20 della edilizia scolastica, Firenze è 14°esima, seppur Arezzo segua al 21° posto.

IL RAPPORTO COMPLETO DI LEGAMBIENTE

Nella graduatoria delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie che hanno investito maggiormente in servizi e pratiche ecocompatibili, Firenze esce a testa alta classificandosi al 17esimo posto con una percentuale del 74,97%. Bene anche tra i fattori di rischio, se è possibile dire così, qui ovviamente la classifica s’inverte e conviene attestarsi più lontani possibile dalla vetta, la città gigliata arriva al 45° scalino.
Da considerare che i parametri devono essere contestualizzati anche in un’ottica d’utenza. Se ai vertici di popolosità scolastica ci sono Sicilia e Lombardia,  169mila e 157mila studenti, la Toscana segue  Campania ed Emilia con 89 mila ragazzi( Il Lazio non considerato per la non completezza dei dati). In totale la scheda della Regione mostra come sui 567edifici presenti il 90% sia nato con la destinazione d’uso corretta, “scuola”.  

DIFETTI - Il tallone d’Achille regionale è quella della manutenzione, dove il 31% degli edifici avrebbe bisogno di opere di mantenimento straordinarie. I costi di questi tipi di operazioni sono in media tre volte più onerosi dei normali interventi di edilizia: 24mila euro contro i 9mila della manutenzione ordinaria. L’ultimo tasto dolente è quello del Radon, gas cancerogeno per l’uomo, che a differenza del fratello amianto su due scuole su tre non ne è stata monitorata la presenza.  
 

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