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'Obolo per Firenze', la proposta di Nardella scatena le ironie dell'opposizione: "Come Troisi e Benigni, non ci resta che piangere"

Lega e Fratelli d'Italia all'attacco del sindaco che propone l'autotassazione volontaria per i turisti

Non si fanno attendere le reazioni delle opposizioni in Palazzo Vecchio alla proposta lanciata dal sindaco Dario Nardella sul "World Heritage Pass", di fatto una donazione volontaria che i turisti dovrebbero elargire per la loro visita a quel "museo a cielo aperto" celebre in tutto il mondo che è il centro storico fiorentino.

Nardella: "Donazioni dai turisti per tutelare Firenze"

“Ma possibile che ogni anno Nardella ci chieda un obolo per Firenze? Forse siamo nel film di Troisi e Benigni 'Non ci resta che piangere': quanti siete? Andate in centro? Un fiorino - dichiara Federico Bussolin, Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio - Il Sindaco aveva già provato a chiedere soldi spendendo il nome di Firenze attraverso il Fondo Rinasci Firenze, ottenendo però una sola donazione in tutto il mondo, cinquantamila euro, dimostrando che i magnati amanti della culla del Rinascimento che diceva di avere, in realtà, non esistevano".

Lega: "Turisti trattati come galline dalle uova d'oro, Firenze ci rimetterà"

“Siccome i ricchi stranieri non rispondono – sottolinea il capogruppo del Carroccio – Nardella vuole rifarsela sui semplici turisti, su famiglie e studenti che, volendo visitare la città più bella del mondo, si ritroverebbero a pagare una nuova tassa che ricadrà inevitabilmente sul tessuto economico del centro storico. A trattare i turisti come galline dalle uova d’oro, a lungo andare, va a finire che ci rimette Firenze”.

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“Quel che però lascia sconcertati – continua Bussolin – è il fatto che dopo tutte le promesse sventolate a inizio pandemia sulla Firenze che non doveva più dipendere dal turismo, oggi ci ritroviamo un progetto che, di fatto, testimonia l’assenza totale di risposte, perché lega definitivamente la sopravvivenza del centro storico al flusso turistico, e questo è inaccettabile. Sarebbe più opportuno che il sindaco imparasse dai propri errori indicando quali misure, secondo lui, potrebbero rendere la città in grado di reggersi in piedi da sola, perché se sbagliare è umano, perseverare è diabolico".

Fratelli d'Italia: "Sindaco torna a a battere cassa, possibile i soldi non bastino mai? 

Secondo il consigliere di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai, poi, "il sindaco Nardella torna a battere cassa coi turisti che visitano la nostra città, ma la sua proposta così come l'ha spiegata ci pare presenti non pochi problemi. Nardella parla di 50 milioni l'anno che il Comune spende per migliorare il decoro. Ci potrebbe spiegare come vengono spesi questi soldi? Perché si tratta di una cifra importante. È una questione di trasparenza a cui il sindaco non può sottrarsi".

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"Se pensiamo ad esempio ai servizi igienici pubblici, elemento tra i più importanti per garantire il decoro in una città, a Firenze se ne contano ben pochi. Secondo Nardella la tassa di soggiorno non può bastare per tutto. Nel bilancio di previsione 2022 sono stati inseriti a questa voce 43,5 milioni di euro, una cifra ancora inferiore alla media per il post pandemia. Ebbene, di questi 17,5 milioni vanno al trasporto pubblico. Il sindaco può illustrarci per cosa, nello specifico? Noi un sospetto lo abbiamo: per la tramvia, che comprenderà l'obbrobrio dei binari fino in piazza San Marco. E allora, quanto ci costa la tramvia? E quanti turisti la usano? Perché non vengono rivelati questi dati?" aggiunge il consigliere di opposizione.

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"Firenze ha ricevuto dallo Stato tutti i trasferimenti dovuti. Com'è possibile che questi soldi non bastino mai? Ci pare ci sia qualcosa che non torna. E che dire del passaggio sui servizi 'extra' che verrebbero garantiti per chi versa il contributo? Quindi ci sarebbero con questo sistema turisti di serie A e di serie B? Non ci pare proprio un bel messaggio da lanciare al mondo. In definitiva, ci pare che Nardella stia prendendo un'altra cantonata delle sue. Un conto sono i versamenti volontari di chi vuole contribuire a restaurare un monumento, ma questo contributo a pioggia dove va a finire poi? Si fa presto a dire 'decoro', poi bisogna anche spiegare cosa si intende per 'decoro' e rendicontare ai cittadini come questa nuova entrata per le casse comunali viene impiegata" conclude Cellai.


 

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