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Del Re replica a Nardella: "Ero ingombrante per il 2024. Tramvia al Duomo? Un pretesto per farmi fuori"

La ormai ex assessora all'urbanistica risponde a tono: "Al'opera logiche di potere e vecchi metodi che speravamo di non vedere in questo 'nuovo' Pd". Non si farà da parte

Alla fine, incalzata da oltre mezz'ora di domande, lo dice: “Ero ingombrante per il 2024”. Cioè in vista delle elezioni amministrative, dove si sceglierà il successore di Dario Nardella. A parlare è Cecilia Del Re, la ormai ex assessora all'urbanistica, silurata questa mattina dal sindaco in conferenza stampa, senza nemmeno averla avvisata prima.

"Appreso dalla stampa"

“L'ho appreso dagli organi di stampa, poi ho ricevuto un messaggio, ho cercato di parlare con il sindaco ma non mi ha risposto”, dice Del Re ai giornalisti, convocati nel tardo pomeriggio al caffè letterario del Conventino, in Oltrarno. Non a Palazzo Vecchio, ormai non più sua sede di lavoro. Un luogo, il Conventino, “prima inutilizzato e ora pieno di vita, orgogliosa di essere riuscita a realizzare, assieme a tanti altri risultati”, rivendica Del Re.

Si mostra sorridente e gentile, non alza mai i toni, ma è evidente che l'amarezza è tanta. “Quello della tramvia al Duomo è stato solo un pretesto, c'era già la volontà di allontanarmi. La decisione del sindaco risponde a logiche di potere e a nuovi assetti post congressuali interni al partito”, scandisce l'ex assessora. Quelli, cioè, scaturiti dalla vittoria di Schlein e Fossi ai vertici nazionali e regionali.

Parole al vetriolo, che sgretolano quelle del primo cittadino. “Non rispondo a capibastone, gli assessori li scelgo io”, aveva detto questa mattina il sindaco mandando a casa la sua assessora. “Tanti mi dicevano che era nell'aria una resa dei conti. Speravo non fosse così. Da Firenze oggi, anche per i metodi usati, arriva un brutto messaggio”, risponde secca Del Re.

"Fatta fuori per le mie idee"

A fine pomeriggio Del Re diffonde anche una nota, che titola significativamente “Si può far fuori una donna per le sue idee?”. Al Conventino, a sostenerla, si vedono l'ex segretario cittadino dem Massimiliano Piccioli e il consigliere Stefano Di Puccio, due uomini della truppa di 4-5 consiglieri che Del Re conterebbe a Palazzo Vecchio.

“Abbiamo visto Elly Schlein vincere le primarie proponendo un partito aperto, plurale, meno vecchio e patriarcale e su questo impegno a superare correnti e vecchi metodi anche Bonaccini si è schierato chiaramente fin dall’inizio. Tra ieri e oggi abbiamo visto il contrario di questa idea di politica e di società”, sferza ancora Del Re.

La ex assessora rende inoltre pubblico quello che già circolava nei corridoi. Il comunicato di scuse diffuso ieri per 'riparare' alle dichiarazioni su una possibile riapertura del dibattito sul passaggio della tramvia al Duomo, chiesto da Nardella e inoltrato ieri sera alle agenzie, era stato in qualche modo rivisto dallo stesso sindaco.

“Dario (Nardella, ndr) ha visto la bozza, ma non ne era soddisfatto. Prima di diffonderla quindi l'ho riscritta, tenendo conto di quanto mi chiedeva”, ammette Del Re. Ma questo al sindaco non sarebbe bastato. “Voleva, e questo non l'ho fatto, che smentissi il mio pensiero”. Cioè che del passaggio della tramvia dal Duomo, per collegare la stazione di Santa Maria Novella a piazza San Marco, si possa parlare e discutere. "Invece, evidentemente, è un tabù". Quello della tramvia, ripete più volte, è stato "un pretesto" per cacciarla.

“Magari ad un binario solo, a batteria e senza pali, ma il problema dell'accessibilità al centro esiste e lo abbiamo visto anche in pandemia. Non sono l'unica a pensarla così dentro al Pd e nella giunta”, sottolinea Del Re. Il riferimento è ai due assessori di area Schlein, Cosimo Guccione, titolare dello sport, e Andrea Giorgio, che ha le deleghe all'ambiente, proprio quelle 'scippate' a Del Re in occasione dell'ultimo rimpasto di giunta.

L'altra 'vittima' e le logiche di corrente

Un rimpasto di cui fece le spese l'assessore Alessandro Martini che, come ammesso dopo da lui stesso, “rispondeva solo a logiche di correnti”. Anche se poi Nardella, nel sostenere Bonaccini alla presidenza, continuava a dire che bisognava smetterla con le correnti. E' un altro capitolo che la dice lunga su quanto forse il sindaco abbia un po' perso la bussola nel guidare la città.

“Avevamo detto che il Pd doveva cambiare pelle e non essere più oggetto di giochi di potere. Non basta cambiare a livello nazionale se le vecchie logiche perdurano a livello locale. Il gesto odierno, i metodi e i toni usati ieri e oggi nei miei confronti non sono un bel messaggio né per la nostra città né per chi ci guarda da fuori”, tiene a ribadire, scrivendolo nero su bianco nel comunicato, Del Re.

E mentre il neo segretario regionale Pd Fossi, al pari di quelli provinciale e cittadino Marini e Ceccarelli, si schierano immediatamente dalla parte del sindaco, come pure i vertici di associazioni di categoria che in passato avevano fortemente sostenuto Del Re (vedi Confartigianato), una cosa è sicura: la ex assessora all'urbanistica non si farà da parte.

"Al lavoro per proposta innovativa"

“Credo sia necessario per il bene di questa città lavorare per una proposta innovativa, tanto nelle idee quanto nei metodi, frutto delle tante energie già presenti in città e capace, proprio perché plurale, di rispondere alle sfide del presente e del futuro. Continuerò a lavorare per costruire questa prospettiva insieme alle tante persone e comunità che credono in questa possibilità”, conclude la nota diffusa. È la base di partenza per costruire una candidatura a sindaca? Non era oggi il momento per dirlo, ma certo non sono le parole di una che pensa di tornare a vita privata.

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