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Crisi di governo, Renzi al Senato: "Serve un governo più forte"

Il leader IV al premier in aula: "Non abbiamo chiesto di essere accontentati con qualche posto, abbiamo detto apriamo un grande dibattito". In serata la 'conta di Conte'

"La sua valutazione che questa crisi è incomprensibile, impone a me di dirle che cosa ha portato ciascuno di noi in questi mesi ad allontanare il proprio cammino dal cammino del governo. Quando una storia volge al termine, meglio non lasciare in sospeso le cose. Noi pensiamo che il suo non sia, come lei ha detto, il governo migliore del mondo. Pensiamo che per la tragedia in corso ci sia bisogno di un governo più forte. Non pensiamo che di fronte alla pandemia possa bastare la narrazione politica de 'gli altri paesi ci copiano, siamo un modello' ".

Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo al senato, rivolgendosi direttamente al premier Giuseppe Conte. "Non abbiamo chiesto di essere accontentati con qualche posto, abbiamo detto 'apriamo un grande dibattito'. Lei ha avuto paura di salire al Quirinale perché ha scelto un arrocco istituzionale" ha aggiunto l'ex premier.

"Lei dice: 'i cittadini non capiscono e non capisco nemmeno io'. Io ho stima della sua intelligenza, non faccia torto alla sua intelligenza. Sono mesi che le stiamo chiedendo una svolta" ha affermato poi Renzi.

"Sono mesi che vi chiediamo di cambiare, non è vero che siamo stati impazienti e irresponsabili - aggiunge il leader di Italia Viva -. Si dice che questo non è il momento di aprire la crisi. Ma invece è questo il vero momento in cui guardarsi negli occhi, in cui c'è bisogno di dirsi le cose come stanno. Ora o mai più".

"Ora o mai più - ha spiegato ancora il senatore - perchè c'è Biden e non Trump. Ora o mai più perchè la Turchia è diventato il Paese principale che guida il futuro della Libia. Perchè Macron e Merkel hanno chiuso accordo con la Cina e noi non siamo mai entrati nella parti, perchè oggi la Brexit gioca la sua partita. Perchè questo è l'anno del G20 e della COP26. Perchè ora vanno rimandati a scuola i ragazzi. Ora o mai più per l'economia, perchè se continuiamo con piccoli e microinterventi, non usciamo dalla crisi".

"Ora o mai più per il Mes - ha insistito Renzi - Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla sanità. Parliamo di questo, del futuro e non della lotteria degli scontrini, dell'economia green non della logica Nimby, del terzo settore non di chi deve comprarsi il Monte dei Paschi". Secondo l'ex premier, Conte deve fare "un passo in più" e non può limitarsi a una distribuzione di poltrone.

"Io dico adesso 'faccia un passo in più'. Non trasformi tutto solo in una mera distribuzione di incarichi. Non possiamo limitarci ad attribuire una poltrona a uno o all'altro per tenere in piedi la maggioranza" ha concluso Renzi.

IV: "Astensione"

Intanto l'assemblea dei senatori di Italia Viva avrebbe confermato, al termine della riunione pomeridiana odierna, la decisione di astenersi sul voto di fiducia al governo.

La replica di Conte a Iv: "avete scelto attacchi mediatici, non il bene per Paese"

"Avete fatto la scelta tattica dell'aggressione e degli attacchi mediatici, rispettiamo la scelta ma permetteteci di dire che forse non è la scelta migliore per l'interesse del Paese. Forse non significa avere a cuore il futuro" ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nella sua replica in senato, rivolgendosi a Italia Viva.

"Italia Viva e il senatore Renzi in particolare ha fatto un intervento in cui ha ricostruito dal suo punto di vista le ragioni di questo nostro stare qui a discutere sulla fiducia al governo. Non mi sembra che quando abbiamo trattato temi complessi non si sia trovata una soluzione" ha aggiunto il presidente del consiglio.

"Sul Recovery Plan, lo dico chiaro - ha proseguito Conte - non è stato elaborato in qualche oscura cantina di palazzo Chigi ma in incontri con tutti i ministri, anche le ministre di Iv. Questa bozza che avete voluto distruggere anche mediaticamente era il frutto di un primo confronto. Il 7 dicembre si è detto in consiglio dei ministri che eravamo pronti a discuterla con tutte le modalità necessarie".

"Il confronto collegiale si può fare anche con toni tranquilli e spirito di collaborazione. Avremmo potuto provarci e nel giro di una ventina di giorni dare al Paese e al parlamento molto prima la versione aggiornata, migliorata anche - ha detto il capo del governo sempre rivolgendosi ai banchi di Italia Viva - grazie al vostro contributo ma anche se permettete delle altre forze di maggioranza".

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