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Crisi di governo, con Nardella oltre mille sindaci per chiedere a Draghi di andare avanti

Intanto la petizione di Italia Viva supera le 89mila firme

Ha superato le 89mila firme la petizione lanciata a livello nazionale da Italia Viva a sostegno di Mario Draghi, il presidente del consiglio dimissionario da pochi giorni.

I promotori della petizione si definiscono "cittadini sconvolti dalla decisione dei Grillini di far dimettere Mario Draghi da Presidente del Consiglio", dopo la decisione del M5S di non votare la fiducia al 'decreto legge aiuti' la settimana scorsa. Troppi, aveva spiegato il leader del M5S Giuseppe Conte, i provvedimenti cari ai 5 Stelle che venivano sacrificati.

Tale situazione ha portato Draghi a consegnare le dimissioni nelle mani di Mattarella (respinte dal presidente della Repubblica) nonostante nel voto al Senato, pur con l'assenza dei grillini, il governo avesse raggiunto una maggioranza schiacciante.

"Ci sembra (quella del M5S, ndr) una scelta assurda e contro l’interesse degli italiani, specie in un momento così delicato a livello internazionale", si legge ancora nella petizione, che chiede a "Mario Draghi di tornare a Palazzo Chigi con un programma chiaro su pochi punti da comunicare in Parlamento, senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia. Vogliamo che Draghi - si conclude la petizione -, guidi l’Italia almeno fino alle elezioni del 2023".

Un 'almeno' che fa sottintendere che il partito di Matteo Renzi non disdegnerebbe - tutt'altro - proseguire con l'ex presidente Bce anche dopo le prossime elezione, che siano in ottobre o nella primavera prossima.

Una lettera appello a Draghi, per chiedere che prosgua l'esperienza di governo, è arrivata anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

"Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà", scrive Nardella, chiedendo al capo del governo dimissionario "di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo".

L'appello di Nardella è stato firmato da oltre mille sindaci, di diversi schieramenti politici. Tra i primi firmatari di centrodestra i primi cittadini di Venezia Luigi Brugnaro e di Genova Marco Bucci. Tra i primi del centrosinistra Roberto Gualtieri (Roma) e Beppe Sala (Milano). Draghi parlerà in parlamento mercoledì, poi si capirà se deciderà di proseguire oppure dimettersi definitivamente.

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