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Esaote: "Via alla cassa integrazione". Nardella: "Azienda miope"

Giornata complicata per l'Esaote. A Roma salta il tavolo della trattativa. A Firenze la paura del taglio dello stabilimento porta i lavoratori sotto Palazzo Vecchio. Nardella si appella a Rossi e chiama anche Doria e Burlando

Non rassicurazioni, ma impegno a coinvolgere tutti i livelli istituzionali. In particolar modo il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il sindaco di Genova, Marco Doria unitamente ai presidenti delle Regioni Toscana e Liguria, Enrico Rossi e Claudio Burlando. È durato tre quarti d’ora ieri pomeriggio il faccia a faccia, a palazzo Vecchio, fra i rappresentanti dei lavoratori di Esaote, azienda di punta nella fabbricazione di macchinari medicali, il cui piano industriale minaccia tagli anche nello stabilimento del capoluogo toscano, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Prima, in piazza della Signoria, durante il consueto appuntamento del lunedì nel salone dei Duecento di Palazzo Vecchio per il Consiglio comunale fiorentino, i lavoratori dell’azienda a fianco dei confederali Cgil, Cisl e Uil, hanno dato vita ad un presidio di protesta.

SINDACATI - I rappresentanti sindacali hanno raccolto dal primo cittadino "un’ampia disponibilità all’ascolto, non ha dato rassicurazioni perché non ne poteva dare, ma c’è la volontà di allargare il tavolo delle Istituzioni locali per fare pressioni perché quest’azienda che da 50 anni rappresenta un gioiello tecnologico per la città di Firenze e per la Toscana ed anche per la città di Genova, resti in piedi”. Così Fabrizio Tinti, delegato Rsu dell''azienda. “Stiamo lottando per l’identità di Firenze e perché rimanga sul territorio fiorentino”. A fronte di 680 dipendenti fra Genova e Firenze, secondo le Rsu il piano prevedrebbe 220 fra esuberi, Cig e trasferimenti, esternalizzazioni, cessioni, mentre nella sola Firenze gli esuberi sarebbero 31, con 51 Cig a zero ore, e 22 trasferimenti a Genova.

NARDELLA – “I lavoratori di Esaote hanno molte ragioni per preoccuparsi e lanciare l’allarme sul futuro dell’azienda – ha affermato il sindaco Nardella -. A loro ho ribadito che il Comune sarà in prima linea senza indugio per proteggere uno dei siti produttivi e industriali più significativi dell’area metropolitana. Il comportamento dei rappresentanti dell’azienda manifestato al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, che hanno di fatto rotto la trattativa, a quanto mi è stato riferito, è stato arrogante e miope di fronte alle istituzioni pubbliche e alle rappresentanze sindacali. Esaote faccia chiarezza sulle sue intenzioni di sviluppo del sito di Firenze a partire dal polo della Ricerca e sviluppo, che ha sempre costituito il vero valore aggiunto dell’azienda. Non si spiega infatti il trasferimento a Genova dei 22 tecnici informatici di fronte alla volontà espressa dal management di preservare la fabbrica di Firenze”

APPELLO A ROSSI – Mi rivolgo con un appello accorato al presidente Enrico Rossi a considerare la posizione di un’azienda come Esaote che decide di disinvestire nei nostri territori di fronte al programma di finanziamenti e incentivi che la Regione Toscana meritoriamente intenderà attivare per stimolare gli investimenti dell’industria sanitaria a Firenze e in Toscana. Non dimentichiamo infatti che Esaote ha già usufruito di ingenti fondi pubblici del sistema regionale per la vendita di macchinari sanitari, non si comprenderebbe un atteggiamento di disponibilità delle istituzioni pubbliche di fronte a decisioni così pesanti come quella di Esaote sui lavoratori e sulla fabbrica di Firenze, che riguardano oltre al trasferimento dei 22 tecnici, ulteriori 31 esuberi”.

ROSSI – Chiamata in causa da Nardella la Regione sta pensando di usare l’anticipo dei fondi europei 2014-2020 per dirottarli verso gli investimenti che tuteleranno i posti di lavoro. Lo ha annunciato proprio il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi: "Lo stabilimento fiorentino di Esaote rappresenta un’eccellenza in fatto di ricerca e innovazione e, per questo, deve essere non solo salvaguardato, per difendere l'occupazione e un patrimonio di competenze specialistiche di qualità, ma anche rilanciato e messo in grado di diventare sempre più competitivo in un contesto internazionale che, nel settore diagnostico biomedicale, è sempre più complesso e aggressivo". Il presidente, anche alla luce delle difficoltà emerse al tavolo riunitosi la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico, ha richiamato l’azienda alle proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e del territorio, cui deve il suo radicamento e il suo sviluppo. "Esaote non può dimenticare- spiega Rossi- di essere in debito con la Toscana che l’ha sostenuta nei suoi investimenti, contribuendo al suo sviluppo. Dalla Regione l’azienda negli ultimi anni ha ricevuto, con tre diversi bandi, quasi otto milioni di finanziamenti che sono serviti a cofinanziare progetti di ricerca e sviluppo presentati anche insieme ad altri partner”.

ESAOTE S.P.A: AVANTI CON CASSA INTEGRAZIONE – Ma se il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana fanno squadra, l’azienda tira diritto. Durante l’incontro di ieri al Ministero del Lavoro con le Organizzazioni sindacali “l’azienda- è scritto in una nota di Esaote Spa- ha ribadito l’urgente e assoluta necessità di mettere in atto il Piano industriale già presentato un mese fa alle Organizzazioni sindacali di Genova e di Firenze”. I sindacati, tuttavia, hanno ribadito il loro no al piano aziendale, e tra le parti è calato il gelo polare. Tanto che l’azienda in serata ha fatto sapere che “non può che prendere atto della totale chiusura delle organizzazioni sindacali nei confronti del Piano presentato e procederà con tutte le iniziative previste, compreso l’avvio graduale dell’intervento della cassa integrazione straordinaria, che riguarderà i lavoratori sia di Genova che di Firenze”.

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