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Coronavirus, Rossi: "In Toscana pochi assembramenti, cittadini più prudenti delle istituzioni"

Il governatore - che voleva scaglionare le riaperture - fa il punto su situazione sanitaria e rispetto delle misure di distanziamento sociale

Persa la battaglia sullo scaglionamento delle riaperture, il governatore toscano Enrico Rossi è intervenuto nel corso di Uno Mattina, su Rai 1, per fare il punto sull'andamento della guerra contro il Covid-19 in regione.

"La situazione in Toscana è nel complesso tranquilla - ha detto Rossi - Non mancano episodi qua e là, episodi di assembramento, giovani soprattutto, ma a me pare che la consapevolezza ci sia".

"I comportamenti sono generalmente appropriati, le spiagge non erano affatto affollate - ha spiegato il goverantore -. Poi nelle specifiche situazioni i sindaci hanno fatto bene a farsi sentire ed è giusto che potranno mettere in campo dei controlli specifici. Semmai la preoccupazione è come andrà il turismo".

"Avrei voluto verifiche quindicinali, per capire la diffusione del contagio - ha detto ancora Rossi - Si è scelta una strada più rapida. Per ora non ci sono sbalzi. Anzi, anche le riaperture del 4 maggio non hanno prodotto, almeno ad oggi, effetti valutabili in termini di ridiffusione del contagio".

"Stamani, venendo dalla costa verso Firenze, ho notato che le attività economiche non hanno ripreso. Non si è affatto incontrata la solita fila per entrare a Firenze. Le autostrade sono ancora vuote il sabato sera" ha concluso Rossi.

Non prima, però, di togliersi un sassolino dalle scarpe: "Gli stessi cittadini sembrano ancora prudenti, anche più delle istituzioni" ha chiosato il presidente.

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