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Governo: Conte rimette l'incarico a Mattarella

E' "scontro" tra Salvini-Di Maio e il Presidente della Repubblica Mattarella. M5S sta pensando all'impeachment per il Capo dello Stato

Giuseppe Conte ha rimesso l'incarico al presidente Mattarella, ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.

Dopo il colloquio con il Presidente della Repubblica, Conte ha parlato dicendo che il lavoro svolto fino a quel momento è stato portato avanti "in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato". Ha ringrazito Mattarella e gli esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle.

Prima di ricevere Conte il Presidente Mattarella ha incontrato Salvini e successivamente Di Maio, entrmabi hanno cercato di sbloccare lo stallo sul nome di Paolo Savona per il ministero del Tesoro.

"Ho accettato tutti i ministri tranne quello dell'Economia", ha sottolineato il Capo dello Stato. "Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la nascita del governo definito di cambiamento". 

La risposta di Mattarella segue le dichiarazioni di Di Maio, che durante una diretta Facebook ha affermato che l'Italia ha "un grande problema di democrazia. Io sono stato un grande estimatore di Mattarella ma questa scelta è incomprensibile"; e quelle di Salvini che già aveva espresso il suo totale appoggio a Savona e che su Facebook ha scritto: "Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No".

Il premier uscente, Gentiloni, ha espresso con un tweet solidarietà a Mattarella "Nervi saldi e solidarietà al Presidente Mattarella. Ora dobbiamo salvare il nostro grande Paese".

M5S pensa all'impeachment

I vertici del M5S stanno ragionando se chiedere l'impeachment nei confronti del Sergio Mattarella. Il MoVimento potrebbe fare riferimento all'articolo 90 della Costituzione secondo il quale "Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri".

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