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Contante fino a 10mila euro, Nardella: “Allibito, dal nuovo governo un incentivo all'evasione fiscale”

Anche il sindaco di Firenze commenta la proposta della Lega, avallata da Meloni: “Voi conoscete persone che vanno in giro con tutti quei soldi?”

Arriva anche a Firenze la polemica che nelle ultime ore tiene banco in tutta Italia, dopo la proposta di legge della Lega, avallata dalla nuova presidente del consiglio Giorgia Meloni, di innalzare il tetto per i pagamenti in contanti fino a 10mila euro.

“Voi conoscete persone che vanno in giro con 10mila euro in contanti? Io vivo nel Paese reale e di cittadini in giro con tale somma non ne vedo”, dice Dario Nardella, a margine, questa mattina, di un sopralluogo all'avvio dei lavori di restauro alle arcate del Ponte Vecchio.

Attualmente il limite ai pagamenti in contanti è di 2mila euro e dal prossimo primo gennaio, per volere dei governi Conte 2 e Draghi, quel tetto dovrebbe essere riabbassato a mille, come avvenne con il governo Monti (Matteo Renzi invece, da presidente del consiglio in quota Pd, rialzò quel limite fino a 3mila).

Da destra si difende la proposta asserendo che ci sono Stati dove non esiste alcun limite, per esempio Germania, Austria, o il Lussemburgo, a lungo ritenuto vero e proprio paradiso fiscale.

Ma l'Italia, in termini di evasione fiscale, è tra i primi paesi al mondo e l'aumento dei pagamenti cash, come sottolineano molti esperti, favorisce i pagamenti in nero e il riciclaggio. Ed è su questa linea che si muove anche la critica di Nardella.

“Sono allibito. Significa incentivare l'evasione fiscale. Se vai in giro con 10mila euro non credo tu voglia fare qualcosa di 'normale', evidentemente non puoi fare diversamente”, prosegue Nardella.

“Tante famiglie quella cifra non la vedono in un anno intero. Non credo che sia questa una priorità per gli italiani, mentre la prima battaglia del governo di centrodestra è consentire di andare in giro con le 'valigette' zeppe di contanti”, prosegue il primo cittadino, con una chiara allusione alle 'mazzette', che tanto a lungo hanno martoriato l'Italia.

Intanto prosegue anche il lavoro verso una candidatura, seppur ancora non ufficiale, alla guida del partito democratico.

Ieri l'incontro tra Nardella e i sindaco di Bologna Lepore è stato “molto positivo” e, pur smentendo di lavorare ad un partito dei sindaci, il sindaco di Firenze chiede un maggior coinvolgimento degli amministratori locali, anche nel congresso Pd, “perché sono quelli che nelle città vincono, governano bene e prendono più voti che il Pd da solo”.

In città proseguono infine le schermaglie tra dem e renziani (ieri al Senato l'intervento del leader di Italia Viva è stato molto morbido nei confronti di Meloni, mentre gli attacchi veri sono stati verso gli ex compagni di partito del Pd).

L'ultimo atto segna una piccola vittoria dei renziani, con il consigliere Lorenzo Bonciani che, alla seconda consiliatura, ha lasciato la casacca Pd per passare a quella di Iv. Ma le schermaglie vere si vedranno a Palazzo Vecchio e in Regione. Oltre che, naturalmente, per le amministrative del 2023, Siena in testa.

Cosa c'è dietro l'aumento al tetto al contante fino a 10mila euro

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