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Politica Rignano sull'Arno

Veleno a Rignano: "Dal Pd soldi all'azienda dei Renzi"

Il sindaco Lorenzini svela la fattura della Eventi 6: "Finanziamento ottenuto grazie a Russo". Sfida a colpi di esposti

Il veleno scorre a Rignano sull'Arno. Lo scontro continua dopo la rottura fra Pd renziano (quello che fu guidato fino all'esplosione dell'inchiesta Consip da Tiziano Renzi) e il sindaco uscente e aspirante alla conferma alle prossime amministrative Daniele Lorenzini (nella foto). A scatenare un vespaio sono state le dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera dallo stesso candidato sindaco: il suo comitato elettorale avrebbe pagato alla società Eventi 6 della famiglia Renzi una fattura da 10.400 euro per materiale e altri servizi di propaganda svolti durante la campagna per le Regionali del 2015.

Ma c'è di più, perché per far arrivare quel denaro nelle casse del Pd si sarebbe prodigato, secondo la ricostruzione del Corriere ripresa anche da altri giornali, Carlo Russo, amico dei Renzi già coinvolto nell'inchiesta Consip. Il finanziamento è stato deliberato dall'azienda Securtrak di cui è socio Renato Mongillo (e la sua Security Service), già accostato dalla stampa a Carlo Russo.

All'attacco è andato Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia), che ha presentato un'interrogazione per chiedere chiarezza sulla vicenda e parlando di "denaro passato da Russo a Renzi via Pd". "Si tratta di un episodio molto grave e poco chiaro nei rapporti tra faccendieri, il Pd e lo stretto giro intorno all'ex premier che si intreccia a sua volta con i meccanismi opachi che hanno caratterizzato l'inchiesta Consip", ha sottolineato.

La pentola a Rignano bolle così tanto che Pd ed ex Pd si sfidano a colpi di querele. Nei giorni scorsi Daniele Lorenzini aveva presentato un esposto per denunciare pressioni e minacce nei confronti di persone che avrebbero voluto candidarsi nelle sue liste. Ieri il Pd locale ha così presentato un controesposto per diffamazione e calunnia. Il Pd “auspica che venga fatta rapidamente chiarezza sui fatti realmente avvenuti”. Già la candidata del Pd Eva Uccella, il giorno dopo l’esposto di Lorenzini (di cui è tuttora vice), aveva avanzato perplessità “sulla decisione di rivolgersi come sindaco ai carabinieri”.

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