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Consip, l'attacco di Renzi: “Giornalisti che pubblicano il falso pagheranno”

Lungo post su Facebook: "Con i risarcimenti la mia famiglia pagherà i mutui"

“Sulla vicenda Consip non metto la testa sotto il tavolo. Voglio la verità, sapere cosa è accaduto, come, quando e perché”. A poche ore dall'uscita del Fatto Quotidiano che riporta la telefonata del 2 marzo scorso tra Matteo Renzi e il padre Tiziano, il segretario Pd risponde colpo su colpo come meglio sa fare: attaccando.

In merito alle intercettazioni pubblicate questa mattina, Renzi scrive in un lungo post su Facebook, letto anche in diretta sul social network nel pomeriggio, che “ribadiscono la mia serietà visto che quando scoppia lo scandalo Consip chiamo mio padre per dirgli: 'Babbo, questo non è un gioco, devi dire la verità”. Nelle intercettazioni riportate Renzi junior dice al padre: “Devi dire la verità ai magistrati, in passato a Luca (Lotti, ndr) non l'hai detta. Non ti credo”.

“Mio padre non ha mai visto un tribunale fintantoché suo figlio è diventato premier. Ha conosciuto la giustizia solo dopo che io sono arrivato a Palazzo Chigi. Non è abituato a questa pressione – scrive Renzi -. Gli ricordo che se sa qualcosa è bene che la dica”.

Poi Renzi passa all'attacco della stampa, o meglio di 'certa stampa', sottolineando i “rapporti particolari tra alcune procure e alcune redazioni. Ma non sono il primo a passare da questa gogna mediatica”. Renzi ricostruisce tutta la sua versione dei fatti, dicendo prima di incalzare il padre (“mi sono ingenuamente fidato della ricostruzione di Repubblica”) poi di credergli quando dice che l'incontro a tre nella 'bettola romana' non c'è stato. In merito all'articolo di Repubblica del 2 marzo Matteo Renzi dice che si tratta di una “notizia falsa”, della quale “qualcuno dovrà rendere conto”.

In conclusione, Renzi ribadisce che “vogliamo che sia fatta piena luce su questa vicenda. Gli avvocati hanno materiali per un risarcimento danni copioso. Del resto lo stesso Marco Lillo (l'autore dell'articolo e del libro che riportano le intercettazioni tra Matteo Renzi e il padre Tiziano, ndr) mi conosce visto che già in un caso ha preteso di mettere una clausola di riservatezza così da non dire se e quanto ha dovuto pagare: fanno sempre così i teorici della trasparenza, altrui). Spero che bastino per pagare i mutui della mia famiglia. […] Chi ha sbagliato pagherà fino all'ultimo centesimo, comunque si chiami”.

L'avvocato di Tiziano Renzi, Federico Bagattini, è stato oggi intervistato da Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. “Il mio assistito – ha detto Bagattini -, non ha mai incontrato Romeo (l'imprenditore in carcere con l'accusa di corruzione, ndr)”.

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