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Chiavi della Città a Tajani: malumori Pd e dem assenti. Ma l'ironia non manca: "Con Richard Gere c'era più gente"

Critiche anche dall'Anpi, il primo cittadino respinge le accuse: "Polemiche pretestuose, si batte per i valori europei"

Come ampiamente annunciato, il sindaco Dario Nardella ieri ha consegnato le Chiavi della Città ad Antonio Tajani, in una Sala dei Gigli, a Palazzo Vecchio, tirata a lucido per l'occasione. Tajani, ex presidente del parlamento europeo, attuale ministro degli esteri nel governo Meloni, è da sempre esponente di primo piano di Forza Italia, oltre che negli ultimi anni vicepresidente del partito di Berlusconi. Ovvio che l'occasione fosse ghiotta per svariate polemiche.

Già nei giorni scorsi, con l'annuncio della data della consegna, le fibrillazioni erano state frizzanti. "Bisognerà cercare di trovare un modo affinché nelle scelte future possa essere coinvolto anche il consiglio comunale", riassumeva, diplomatico come il ruolo richiede, il presidente dell'assise Luca Milani sulle pagine del Corriere Fiorentino. La prerogativa, invece, al momento, è esclusivamente del sindaco, che quindi consegna le 'chiavi' un po' a chi vuole.

Le critiche dell'Anpi

Critiche, poco velate, erano arrivate anche dall'Anpi. "Firenze, città medaglia d’oro alla Resistenza, merita che le chiavi alla città siano date come riconoscimento a donne e uomini meritevoli per il loro impegno umanitario, intellettuale e politico. Offrire le chiavi ha un forte potere simbolico, per questo è necessario fare attenzione e scegliere persone che veramente hanno ragione di ricevere un importante riconoscimento che rappresenta l’intera comunità e la casa di tutte e tutti", si legge sulla pagina Facebook della sezione fiorentina dell'associazione partigiani.

"Il sindaco non ci ha spiegato"

"Non è vero che su questo il gruppo Pd si è spaccato, non esageriamo. Certo, diciamo che molti di noi non hanno ben capito questa scelta. Magari erano già state promesse in passato, quando ancora non era ministro. Chi lo sa, il sindaco non ci ha spiegato nulla", si lascia andare un consigliere Pd di alto rango nei corridoi del palazzo.

Fatto sta che alla cerimonia non è andato nessun consigliere dem e ben pochi erano gli assessori presenti. Certo, c'era una scusa valida per non andare: alle 12 di ieri, ora dell'appuntamento, era ancora in svolgimento il consiglio comunale, che trattava peraltro una questione rilevante, lo stralcio (bocciato) delle cartelle esattoriali. Le opposizioni hanno colto la palla al balzo ed in aula è spuntata una mozione per chiedere di interrompere la seduta, solo per il tempo necessario ad assistere alla consegna. Ma il Pd, guarda un po', ha votato compatto per bocciare la mozione.

Scusa ufficiale: c'è il consiglio

“Un gesto di totale mancanza di garbo istituzionale. E' stato il sindaco a fissare la cerimonia durante la seduta del consiglio di oggi, non noi", la protesta dei consiglieri dei gruppi di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e gruppo Centro. Critiche, ovviamente con venature diverse, anche dalla Sinistra progetto comune di Palagi e Bundu. "Il sindaco - sottolineano -, invita consigliere e consiglieri a tutte le cerimonie di conferimento delle Chiavi della Città. Questa volta però aveva chiarito di ritenere importante la necessità di ascoltare le motivazioni, perché fatichiamo a capirle. La pensiamo come l'Anpi, sarebbe stato meglio dare il riconoscimento a chi salva le vite nel mare, mentre questo governo, di cui fa parte il ministro 'tecnico' Tajani, criminalizza le organizzazioni umanitarie".

Esulta invece Forza Italia. "Siamo orgogliosi per il riconoscimento, dato alla carriera politica di un uomo che si è sempre speso per le istituzioni, nelle istituzioni, per costruire un'Italia e un'Europa coese e unite nei valori, avendo sempre come obiettivo il bene comune", dichiara in una nota il coordinamento regionale del partito.

Il sindaco respinge le critiche: "Pretestuose"

"Le chiavi della città non sono un atto di parte, ma prima di tutto un gesto istituzionale. È in questo ruolo che le ho consegnate a Tajani, perché prima come presidente del Parlamento europeo e ora come ministro si è sempre battuto per i valori europei. Trovo pretestuosa la polemica", replica il sindaco Dario Nardella.

"Con Richard Gere c'era più gente"

Visibilmente soddisfatto anche il diretto interessato, Antonio Tajani, che in mattinata aveva tenuto un discorso sui valori dell'Europa all'Istituto universitario europeo. "Sono orgoglioso, fiero e commosso per questo riconoscimento. Sono onorato di ricevere le chiavi della città di Firenze, una città che nel mondo dà lustro al nostro Paese per le sue bellezze, la sua storia e la sua cultura", le parole espresse al momento della consegna. "Alle chiavi della città per Richard Gere in effetti c'era più gente", se la ride una componente dello staff del sindaco. Ad ogni modo, un nuovo riconoscimento in una lunghissima esperienza politica, iniziata giovanissimo da militante del 'Fronte Monarchico Giovanile'. Oggi però la fede repubblicana pare sia indefessa.

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