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Caso Donzelli-Delmastro, Nordio: "Nessuna intercettazione divulgata"

Nessuna revoca del 41 bis per Cospito

"I documenti su Cospito non erano secretati. Nessuna intercettazione è stata divulgata". A dirlo è stato il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nel corso dell'informativa di ieri alla Camera sul caso Donzelli-Delmastro. La dicitura "limitata divulgazione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato", ha aggiunto il guardasigilli. Un appuntamento, quello alla Camera, che è stata l'occasione per il ministro per fare il punto anche sulla vicenda di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da più di tre mesi contro il regime del 41 bis.

Nei confronti di Cospito sono pendenti due situazioni: una di competenza giurisdizionale davanti alla Cassazione e una di competenza del ministero a seguito della richiesta di revoca del 41 bis. "Il 9 febbraio, dopo aver acquisito tutti i pareri necessari, ho respinto la richiesta di revoca del 41bis", ha detto Nordio. La pericolosità di Alfredo Cospito è "confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista", ha aggiunto il ministro nella sua informativa alla Camera. "Gli elementi di novità addotti dalla difesa non sono dotati dalla necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di questo regime - ha argomentato il ministro -. Questa valutazione trova riscontro nel parere del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha ritenuto non fondate le ragioni giuridiche che erano state portate dal difensore di Cospito".

Come sta oggi Cospito
Per quanto riguarda invece le condizioni di salute dell'anarchico, che si trova nel reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo, oltre ad aver ripreso ad assumere gli integratori Cospito ha mangiato uno yogurt. Una scelta scaturita dalla speranza aperta dalla richiesta della procura generale della Cassazione di annullare con rinvio l'ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato per lui il 41 bis, richiesta rivolta in vista dell'udienza del 24 febbraio. 

"È assicurato il continuo quotidiano monitoraggio di Alfredo Cospito: le cui condizioni di salute sono monitorate in tempo reale. Dal 13 febbraio, Cospito ha ripreso gli integratori di potassio, tornato nei valori normali - ha aggiunto Nordio -. I suoi valori sono ripresi ed è migliorato il suo quadro clinico, che rimane però grave. Non emerge nessun decadimento cognitivo, unico dato valutabile ai fini dell'incidenza della pericolosità sociale".

Il caso Donzelli-Delmastro
L'informativa ha riguardato la vicenda che ha visto come protagonisti il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, e il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, e che ha spinto l'opposizione a chiedere le loro dimissioni e la procura di Roma ad aprire un'inchiesta con l'ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio.

L'informativa ha riguardato l'intervento alla Camera del 31 gennaio scorso in cui Donzelli aveva parlato del contenuto di colloqui in carcere tra Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata, riportati in una relazione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e appresi da Delmastro, che ha la delega alle carceri ed è suo coinquilino a Roma: i boss incoraggiavano l'anarchico ad andare avanti nella battaglia contro il 41 bis e Donzelli aveva preso lo spunto per attaccare il Pd, perché proprio in quel periodo una delegazione di deputati dem aveva fatto una visita in carcere a Cospito.

Sul caso si dovrà esprimere anche il giurì d'onore, come chiesto dal Partito democratico. Intanto però Nordio ha effettuato verifiche interne sul documento al centro della polemica e già nelle scorse settimane ha esposto con una nota le sue conclusioni. Conclusioni ribadite ieri ai parlamentari: le parole riferite da Donzelli erano riportate in una scheda di sintesi del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, "priva di apposizioni formali di segretezza o di ulteriori classificazioni". E le conversazioni tra Cospito e i boss non sono state intercettate, ma sono "frutto di mera attività di vigilanza amministrativa", cioè ascoltate dagli uomini della polizia penitenziaria durante le ore di socialità del detenuto. Quanto alla scritta "limitata divulgazione" presente sulla nota di trasmissione della scheda, "non ha a che fare con il segreto di Stato".

Durante il dibattito sull'informativa del ministro della giustizia c'è stata bagarre alla Camera. Al termine dell'intervento di Luana Zanella (Alleanza Verdi-Sinistra) si è creata tensione con il capogruppo di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, richiamato all'ordine dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, il quale ha sospeso la seduta per qualche minuto. Tornata la calma, i lavori sono ripresi con l'intervento di Pino Bicchielli (Noi Moderati).

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