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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Otto caserme passano al Comune: la Lupi di Toscana per il social housing

Oggetto dell’accordo la caserma Perotti, l’ex ospedale militare in via San Gallo,l'Ex Florentia, la Ferrucci, la Cavalli, la Redi, il comprensorio Torre Agli e la caserma Gonzaga – Lupi di Toscana

Ieri è stato firmato a Roma il protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa, il Comune di Firenze
e l’Agenzia del Demanio per la razionalizzazione e la valorizzazione di otto caserme militari presenti nel territorio comunale. Il documento, che segue la lettera di intenti siglata a Palazzo Vecchio il 3 aprile scorso, è stato sottoscritto dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, dal vice sindaco di Firenze e dal direttore Generale dell'Agenzia del Demanio Stefano Scalera, alla presenza del Capo di stato maggiore dell'Esercito generale Claudio Graziano.

QUALI - Gli immobili oggetto dell’accordo sono la caserma “Perotti” in via del Gignoro, il comprensorio “San Gallo” (l’ex ospedale militare) in via San Gallo, la caserma “Ex Florentia” in via Pier Luigi da Palestrina, la caserma “Ferrucci” in piazza Santo Spirito, la caserma “Cavalli” in piazza del Cestello, la caserma “Redi” in via Venezia, il comprensorio “Torre Agli” in via Lippi e Macia e la caserma “Gonzaga – Lupi di Toscana” in via di Scandicci. Quest’ultima sarà ceduta a titolo gratuito al Comune per essere destinata prevalentemente ad un programma di social housing; le altre sette (che rimarranno di proprietà dello Stato) saranno ristrutturate e valorizzate e il Comune avrà diritto ad una quota fino al 10% dei futuri introiti derivanti dalla loro immissione sul mercato.

Gli otto immobili, oggi spazi vuoti e inutilizzati, saranno restituiti alla città grazie alla collaborazione con il Ministero della Difesa, divenendo luoghi con un mix di funzioni private e pubbliche; queste ultime andranno dall’housing sociale all’edilizia popolare residenziale, dai servizi alle attività sociali e culturali dei quartieri.

Non sarà previsto un solo metro quadrato di nuovo suolo consumato, perché i progetti punteranno esclusivamente sulla riqualificazione e la rigenerazione di questi volumi dismessi. Il programma attuativo dei progetti dovrà essere adottato e sottoscritto entro un anno.


 

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